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UNO SGUARDO SULLA TRADIZIONE

Il termine Tradizione deriva dal latino tradere e significa

trasmettere oltre

La Tradizione, ossia

la sapienza antica

(di cui non si individua l’origine, si perde nella notte dei tempi)

è stata trasmessa oltre,

 attraverso i secoli, di generazione in generazione,

da labbro a orecchio,

è detta anche

tradizione primordiale.

La Tradizione si è sviluppata sia in oriente che in occidente, ma si tratta di suddivisioni proiettive infatti, essa è stata elaborata da esseri umani abitanti il pianeta Terra. Ma la Tradizione insiste su presunte differenze significative tra Oriente e Occidente. La Sigmasofia si emancipa da esse, nel senso appena descritto.

Si afferma che quella orientale sia nata dagli

Arya

(significa nobili).

La popolazione ariana proverrebbe da una sede situata nel circolo polare artico denominata

Thule.

Quella occidentale, proverrebbe dai sacerdoti egizi che l’avrebbero appresa dagli

atlantidei

(che a loro volta la appresero da Thule).

La Tradizione orientale sembra essere più essoterica, più rivelata, infatti, se ne trova ampia trascrizione nei Veda e nelle Upanisad divulgate, appunto, dagli ariani.

Quella occidentale è più misteriosa e nascosta e velata da simboli che, se non decodificati, risultano essere ai più incomprensibili.

Sostanzialmente, nella Tradizione, esistono due livelli:

  • quello essoterico, ossia pubblico, divulgato a tutti

e

  • quello esoterico, ossia segreto, riservato a gruppi ristretti di essere umani cosiddetti iniziati (una casta)

Per essere iniziati era necessario vivere

l’iniziazione.

Tra gli iniziati della casta sacerdotale, ad esempio, avveniva per ereditarietà, altri per consapevolezze divulgate loro, per gradi successivi.

In ogni caso, l’iniziazione avveniva, in generale, nel seguente modo:

si trattava di una cerimonia rituale, attraverso cui si somministra all’adepto, meritevole l’insegnamento segreto, la sapienza antica. Se ben somministrato, tale atto, avrebbe dovuto determinare, una profonda modificazione nella consapevolezza del neofita.

L’iniziazione

non avveniva attraverso l’esposizione verbale, teorica

ma attraverso

atti rituali consequenziali da praticare, vivere.

Dapprima, si ha la

Morte rituale,

con la discesa agli inferi

(nel daimon negli ostacolatori per risalirli e transmutarli).

A seguire, si ha la

Resurrezione rituale,

cioè la nuova nascita del ricercatore, in conseguenza della concentrazione-transmutazione degli stati Io-somatici, per risalire alla fisiologia innata olistica assumendone le caratteristiche

(la civiltà Egiziana, dell’antica Grecia, Mitraica, ermetico-alchemica, degli ordini cavallereschi, della massoneria…, hanno agito nel modo indicato).

Sostanzialmente si inizia il neofita ad avvicinarsi, consapevolmente, al punto morte per conoscerla, viverla, per produrre esperienze penetrate collegate (in gergo, è il calcare la soglia di Proserpina)

Ed è attraverso questi insights di pre-morte (ovvero, percepire il sole di mezzanotte), che si può comprendere meglio cosa accadrà in quel momento di passaggio, di transmutazione.

Il porre in remissione l’ignoranza (sostanzialmente significava questo).

L’iniziazione dovrebbe avvenire sempre nel Tempio, in Sigmasofia con altri termini e altri modi, nell’Oikos -se stessi-, tutti evidenzianti diversi simboli esoterici.

Anticamente, al Tempio potevano accedere soltanto i membri dell’ordine. Attualmente, chiunque che per auto-maieutica riesce a penetrare se stesso e a consapevolizzarlo.

Nella Tradizione le formule utilizzate dovrebbero essere sempre le stesse, quelle che si tramandano da

labbro a orecchio fin dai primordi dell’umanità.

Le formule utilizzate veicolano, sempre, diversi livelli di decodifica (in base alla consapevolezza attraverso cui si decodifica).

I gesti sono rigorosamente codificati ed hanno lo scopo di trasmettere ciò che le sole parole non possono trasmettere. In Sigmasofia si utilizzano le autopoiesi olosgrafiche.

Nel Tempio venivano utilizzati specifici oggetti detti sacri.

Pur provenendo dai luoghi indicati, per comodità espositiva, li suddivido in quattro famiglie:

  1.  Tradizione orientale

Come già indicato quella dei Veda e nelle Upanisad Ariani e Società Teosofica

  1. Tradizione esoterica Medio orientale

(Comprende l’esoterismo Islamico che si richiama al Sufismo.

Poi c’è la kaballah)

  1. Tradizione esoterica cristiana

Ordini Cavallereschi del Medio Evo, quali i Templari, Rosacroce, Martinisti

  1. Tradizione esoterica ermetico alchemica

(si riferisce alla Massoneria, alle religioni misteriche Greche, alle religioni misteriche Romane, si rifà ad Ermete Trismegisto (tre volte grande) con il corpus hermeticum Thot egiziano-). La componente alchemica ossia, della manipolazione della materia, della

transmutazione del vil metallo in oro

come analogia

per transmutare lo spirito ignorante. in iniziato,

la grande opera,

scritta sulle facciate delle cattedrali gotiche e sulle lame maggiori dei tarocchi il cui simbolismo è di derivazione egizia (Libro di Thot. Kibalion). La pratica iniziatica avveniva nel Tempio dell’uomo di Luxor e a Dhendera.

Le meditazioni praticate nel tempio di Luxor o di Dhendera possono permettere di entrare in estensioni della consapevolezza, soltanto se il ricercatore ha già percorso un significativo viaggio in se stesso, e può funzionare anche soltanto andando con questo criterio in quei luoghi senza rituale iniziatico e avere la stessa valenza.

Un esempio di iniziazione lo possiamo individuare, ad esempio, nel

principe Raimondo di Sangro

che edificò la cappella di San Severo

in cui nelle sue architetture

nascose un libro di alchimia

chiuso soltanto per chi non sa vedere.

Oppure leggete i libri di Fulcanelli:

Le dimore filosofali e i Misteri delle cattedrali

e se li penetrerete inizierete a capire.

Oppure, provate a scoprire i misteri esoterici di Massimiliano Palombara dove su un solo portale, ancora esistente, ha saputo inserire la

simbologia intera della Grande Opera

Significativa è la Massoneria ossia, gruppi di persone associate che si prefiggono il

perfezionamento spirituale di ogni essere vivente.

Attraverso

l’edificazione architettonica di se stessi

per questo si chiamano anche,

liberi muratori

franc macon.

Gli attuali discendono dai

muratori che costruirono il Tempio di Salomone,

guidati dall’architetto Hiram.

Edificare il Tempio, significa insegnare la crescita continua dell’adepto,

senza porre nessun limite alla ricerca della verità ultima.

Lo scopo è quello di

divulgare la conoscenza tra tutti gli esseri umani.

 

Per quanto concerne gli ordini cavallereschi si può dire che al loro interno si è praticata la vera arte esoterica.

Negli ordini il primo grado è quello di cavaliere era molto difficile andare avanti nel grado iniziatico perchè questo avanzamento richiedeva la

conoscenza di verità, in contrasto forte con quelle della chiesa ufficiale.

I due segreti esoterici per loro di enorme valore erano i seguenti:

  • La prima verità era che il Dio del vecchio testamento era un essere crudele, vendicativo, una divinità inferiore, era un demone
  • La seconda era che Gesù Cristo aveva una compagna (Maria Maddalena) dalla quale ebbe un figlio da cui iniziò la dinastia dei Merovingi.

I nostri Templari conoscevano i due misteri citati, sopra considerati di importanza capitale per cui

erano pronti a uccidere

(i guardiani del Tempio, appunto),

nessuno doveva sapere al di fuori dell’Ordine, di come stavano le cose.

Dopo il processo all’ordine dei Templari (per eresia), alcuni di loro

confluirono nei Rosacroce

(fondati da Christian Rosenkreuz)

che, dopo aver soggiornato in Medio Oriente, venne a

conoscenza delle conoscenze segrete gnostiche dei Sufi e della cabala.

In sintesi, anche loro volevano realizzare la

grande opera alchemica

e sintetizzarono i loro vissuti negli in scritti rosicruciani:

  • Le nozze chimiche di Cristiano Rosa Croce
  • Fama fraternitatis Rosae Crucis
  • La confessio fraternitatis

che contribuirono alla nascita della citata,

massoneria

(nel rito scozzese massonico, infatti, un grado è denominato, cavaliere di rosacroce).

 

Per quanto concerne la Qabbalah, che significa

ciò che è stato ricevuto

ossia, la tradizione esoterica da labbro a orecchio appunto,

uno di questi insegnamenti era il testo cabalistico denominato

Sépher Yetziràh

e a seguire

lo Zohar

in cui sono evidenziate le e sperienze di grandi mistici.

La qabbala descrive l’aspetto segreto del creato e si basa sulle

Sephiroth

che sono per così dire potenze disponibili alla divinità:

  1. En Sof, il Dio nascosto, infinito, inconoscibile
  2. Keter corona
  3. Binah (la conoscenza)
  4. Hokmah (la saggezza
  5. Gevurah (la forza)
  6. Hesed (la misericordia
  7. Tiferet (la bellezza);
  8. Hod (la gloria)
  9. Netzah (l’eternità);
  10. Yesod (la fondazione
  11. Malkuth (il regno).

Le Sephiroth sono collegate tra loro da ventidue sentieri corrispondenti agli arcani maggiori dei tarocchi.

L’albero delle Sephiroth è

il prototipo primordiale di Adam Qadmon che le veicola

Dall’alto in basso, le Sefiroth rappresentano

il dramma dell’emanazione, il passaggio dall’En Sof alla creazione.

Dal basso in alto, le Sefiroth costituiscono una scala che sale verso l’Uno.

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