-i condizionamenti e come liberarsene-
Il messaggio del corso è:
siamo tecnicamente in grado di produrre stati olistici di coscienza,
di consapevolezza che possono essere utilizzati come profilassi
ad ogni forma di condizionamento.
Sono pronto a divulgare il corso formativo sul tema:
Il de-condizionamento coscienziale
-i condizionamenti e come liberarsene-.
Formo i ricercatori attraverso modalità operative, denominate
pedagogia-psicagogia olistico-autopoietica,
proposta dalla
International Sigmasophy University
da me fondata e diretta.
Durante il corso, evidenzierò i
principi attivi di auto-determinazione-realizzazione,
di auto-organizzazione, di auto-rigenerazione-guarigione,
omeostatici e di conoscenza,
in grado di
porre in remissione ogni tipo e forma
di condizionamento e di delega.
Il corso olos-direziona verso
l’essere complemento di se stessi.
Il messaggio del corso è:
siamo tecnicamente in grado di produrre stati olistici di coscienza,
di consapevolezza che possono essere utilizzati come profilassi
ad ogni forma di condizionamento.
Dopo oltre trent’anni di sperimentazioni, posso affermare che sono riuscito a trascendere e a porre, definitivamente, in remissione
i condizionamenti,
del cui peso è possibile liberarsi.
La prevalenza delle azioni che assumo di insegnare è ispirata da tale trascendenza.
Il corso vuole dimostrare come
tutto ciò che è costruito appositamente per
condizionare
sia da considerarsi
archeologia psichica e irrilevante!
Sono, però, consapevole che
per molti
quei condizionamenti esistono e trovano
(inevitabilmente)
reazioni, risonanze:
per questi motivi, propongo
la formazione all’auto-consapevolezza che deriva
dalla formazione vissuta a se stessi.
Il corso consente di vivere come
non identificarsi-fissarsi in nessun modello stereotipato precostituito.
Utilizzando l’Io-psyché, si assume di orientare verso la creatività (creazione) ciò che,
come consapevolezza raggiunta,
indipendentemente dagli stimoli esterni di chiunque,
il ricercatore assumerà di voler esprimere.
Si presterà particolare attenzione
all’azione correttrice, vissuta,
da applicare alle risonanze, alle reazioni (…), eventualmente prodotti, in conseguenza di azioni per qualche motivo riconosciute come condizionanti, coercitive, totalitarie (…) prodotte dai cosiddetti
- poteri politici (anche totalitari, corrotti)
- poteri economici
- poteri di super organismi multinazionali
- poteri di ideologie
- poteri esoterici, massonici deviati
- poteri filosofici,
- poteri religioso-spirituali
e similia
che hanno deviato e quindi non simmetrici ai
principi attivi ecologico-coscienziali innati-acquisiti indicati.
Semplicemente, nel corso insegnerò come lasciarli identificati-fissati in loro stessi, senza consentire loro di scalfire o di
suscitare reazioni incontrollate e non gestite dall’Io-psyché.
Attraverso l’auto-maieutica vivremo, inoltre, come
partecipare e creare le proprie consapevolezze!
Si tratta della capacità di concretizzazione che ci permette di vivere, riconoscere e
transmutare gli elementi obsoleti e anacronistici della società democratica:
insegnando la technè per realizzare i principi attivi di auto-determinazione dell’Io-psyché (del popolo), e non le identificazioni-fissazioni in se stessi di pochi Io-psyché (eletti dal popolo).
Per realizzare ciò durante il corso, vivremo il principio di
autonomia fusionale autopoietica,
per cui ogni ricercatore può esprimere, integralmente, la propria
- identità (potere reale), senza condizioni (autonomia);
- nella consapevolezza di essere parte di un’unità (l’ecosistema, la natura complessiva…), inscindibile, fusionale;
- in modo auto-creato, secondo la propria auto-determinazione (autopoietico).
Una volta integrata,
tale condizione non può essere
resa impotente o inutile.
Posso affermare, senza timore di essere smentito, che
esistono, realmente, taluni poteri che
vorrebbero condizionare politiche, economie, società, religioni, esseri umani (…)
e che potrebbero assumere di essere avversi all’azione che propongo.
Tuttavia, la consapevolezza ontos-sophos-logica, le azioni di bios-etica autopoietica non possono essere condizionate, né direttamente né indirettamente, per il semplice fatto che puntano, dirette, verso i vissuti consapevoli di stati Io-somatici olistici che includono e trascendono tali avversioni, grazie
all’auto-determinazione olistico-autopoietica che si fa ricadere nell’azione quotidiana.
Molti Io-psyché costituiscono associazioni, movimenti, gruppi, super-organismi, lobbies, con finalità di condizionamento allo scopo di trarne vantaggio economico-politico-religioso (…). Tale modalità è propria di chi è
identificato-fissato in riduzionismi esistenziali, anacronistici:
si tratta di prodotti dell’Io-psyché localistico, auto-referenziale, che non ha vissuto le avanguardie coscienziali raggiungibili, quali lo
stato di entanglement
(non separabilità innata dall’altro, dalla natura…),
e proietta tale propria scissione dall’innato ecologico.
Si auto-divide da se stesso, da ciò che realmente è nella propria componente innata, naturale, che ha estensioni nel non localistico, si scinde dalla parte-Universi e si individua soltanto nella parte (identificata-fissata in se stessa), proiettando che, anche per altri, le cose stanno in quel modo.
Il corso permette di riconoscersi come parte inscindibile (per entanglement) da Universi, si riuscirà tecnicamente ad includere in se stessi, ove possibile anche nella relazione acquisita,
quella parte di sé che è l’altro
(micro-strutturalmente e coscienzialmente, di fatto, è già così
anche se molti non ne sono consapevoli).
Lo stato olistico-autopoietico di coscienza
include, contiene e pone in remissione
la produzione della paura: l’altro non è diverso, ignoto,
ma lo si vive nel proprio Io-soma esattamente come
lo si fa con un proprio arto, in modo non scisso da sé.
Per questi motivi, insegnerò come fare a riconoscere quando quei gruppi di potere somministrano, proiettano, condizionamenti repressivi e a comprendere, nell’immediato, quella discrasia e, per quanto possibile, insegnerò come tentare di dar loro un aiuto.
Al momento, la consapevolezza raggiunta evidenzia che
non è di interesse conoscitivo pensare
di poter dominare, condizionare un gruppo di persone!
Sono a conoscenza, per averlo vissuto, di
non aver bisogno di dominare un processo, di cui sono parte integrante e che micro-strutturalmente e coscienzialmente già vive simultaneamente in me e con l’insieme.
Ovviamente, sono consapevole che lo stato acquisito culturale di moltissimi è differente da questo che sto indicando. In ogni caso, è stato dimostrato che tale realtà ha delle implicazioni straordinarie: si tratta di ri-allineare l’Io-psyché localistico e di rendersi conto che anche lui è evidenza dello stesso campo coscienziale locale e non locale, di cui ogni parte-Universi è manifestazione.
Se realmente vissuta, la formazione che propongo rileva, inequivocabilmente, la remissione dell’ostacolatore paura e dolore, entrambi derivati della paura del punto morte.
Fino ad oggi, l’applicazione dei principi attivi, della
profilassi olistico-autopoietica
ha potenziato enormemente la capacità di auto-rigenerazione-guarigione. Il vissuto delle estensioni non locali coscienziali ci indica inequivocabilmente
che c’è qualche cosa da scoprire, da vivere, che può dare
olos-direzionamenti riguardo il futuro,
verso l’assunzione integrale del continuo presente.
Questo è il sublime gioco dell’auto-formazione vissuta a se stessi
che, progressivamente, ha
posto in remissione l’ostacolatore condizionamento,
evidenziando nei ricercatori
processi di
de-crescita Io-somatica
(anche economica),
di riduzione di utilizzo di sovrastrutture e, perché no,
eliminando (quando ci riescono)
l’assurdo sistema dell’indebitamento
(economico e coscienziale…).
So che la vita si auto-organizza e che non è possibile fare altro che procedere verso la soddisfazione dei metabisogni e dei bisogni-desideri. Anche se li si riduce all’essenziale funzionale, devono essere soddisfatti, assumendo con continuità, di essere complemento di se stessi. Ho proceduto verso tale presa in carico, non preoccupandomi troppo delle inevitabili contraddizioni momentaneamente prodotte: ciò è inevitabile, perché tutto è organizzato in base al socio-politico-culturale-convenzionale stereotipato di questo tempo ma
sono perfettamente in grado di olos-direzionarmi
a essere de-condizionato in questo “cono di luce”,
consapevole che posso integrare l’”altrove”:
una delle consapevolezze fondamentali che voglio trasmettere attraverso questo corso.
Applicando gli insegnamenti del corso, il
ricercatore potrà tendere ad essere olistico-autopoieticamente libero e ad auto-determinarsi, per porre in remissione le dualità, le enantiodromie, amori-odi, bene-male, vita-morte e così via, andando a vivere ciò che generava questi opposti-complementari.
Chiunque voglia tentare di condizionarci non potrà mai trarre giovamento da noi, infatti,
nel corso insegnerò la tecnologia Io-somatica
che consente di utilizzare l’eventuale tentativo di condizionamento specifico
come la spinta verso la
transmutazione dell’eziologia di ogni forma di condizionamento.
Conosco la posta in gioco, per questo posso affermare che l’Io-psyché di ognuno può decidere di auto-conoscersi o meno: durante la formazione, creerò le condizioni perché lo si possa fare e trarre così consapevolezza da se stesso.
Quando, attraverso il vissuto diretto, ho consapevolizzato alcuni processi innati che mi compongono non ho trovato dicotomie o dualità, ma funzionalità non dicotomiche coerenti: dal concepimento al punto nascita, la natura non ha perso colpi, ha saputo esattamente come costruire il feto, il corpo e lo ha saputo fare con precisione straordinaria. Quando, con l’Io-psyché mi sono immerso fusionalmente in tale vita-autopoiesi,
ho scoperto campi coesi e coerenti,
non dicotomie, non opposti-complementari,
processi formatisi in me successivamente, per mie cause noetiche acquisite. Non ho trovato né il bello né il brutto, né il buono né il cattivo, ma funzionalità di creazione armonica e continua all’opera e meno aggettivi davo loro e meglio potevo riconoscerle.
Attraverso l’Io-psyché, ho potuto consapevolizzare tali funzionalità innate e, quando è stato possibile, gestirle: nessuno dall’esterno avrebbe potuto fare questo lavoro al mio posto, perché il meccanismo non funziona in quel modo. Nessun modello comportamentale può esserci tecnicamente imposto. Trattandosi di consapevolezze che veicoliamo alla radice dell’Io-psyché, nessuno può condizionarle, anche in carcere potremmo posizionare l’Io-psyché sulle estensioni sovrasensibili e non locali di se stesso ed esplorarle, per trarne in-formazioni libere e veicolanti potere reale. Punto, stop,
rendendo in tal modo irrilevanti coloro che perdono tempo
ad illudersi di poter condizionare altri.
Ho riconosciuto che non esiste un livello mentale delle masse di persone, ma stati di auto-consapevolezza producibili da ognuno e soltanto da lui, in se stesso, direttamente misurabili. Ora sono consapevole che il campo-istintivo-emozionale che muove in me è lì, nelle mie disponibilità come in quelle di chiunque e se realmente auto-consapevole
non può essere condizionato da in-formazioni di massa,
in quanto è innato e funziona, a prescindere. Non lo faccio coincidere con il significato-significante che gli attribuisco: è come il sangue nel corpo, presente in una determinata quantità e ha funzionalità innate. Per lunghi periodi, il mio acquisito lo ha interpretato come bello, brutto, impressionante o attraente, aggettivi che non avevano e non hanno nulla a che fare con le funzionalità innate in conseguenza delle quali lo stesso campo istintivo-emozionale si è evidenziato. Si tratta di una delle disponibilità dell’Io-psyché di cui la natura lo ha fornito per produrre i metabisogni (mangiare, bere, dormire, respirare, congiungersi, pulsione a vivere…). Quando uno di questi non viene soddisfatto per un lungo tempo, il campo, l’Io-psyché produce maggiore aggredior (richiesta pulsionale di soddisfazione del metabisogno, stimolo della fame, della sete, dell’evacuare, del sonno ecc.) e, in caso di frustrazione prolungata, se necessario, il bisogno-pulsione cresce, fino a produrre il punto morte.
Se si ha la consapevolezza delle funzionalità descritte, è semplice comprendere se gli assunti acquisiti siano simmetrici e in fase con l’innato, con l’ecologico, non locale e se l’applicazione sensorio-percettiva ne sia emanazione: è uno dei riferimenti possibili che non risentono di speculazioni proiettive dell’acquisito, identificato in se stesso e riduzionisticamente auto-referenziale.
L’in-formazione innata non ha bisogno di nutrimento, perché è essa stessa ciò che nutre e con la sua manifestazione acquisita, ossia l’Io-psyché non dobbiamo fare altro che prenderne consapevolezza.
La sostanza, la forma, sono produzioni di tale campo e, nel caso in cui se ne riconoscano i principi attivi che le formano, divengono gestibili, riconoscibili. La consapevolezza del campo coscienziale, delle in-formazioni innate che veicola non oscura, anzi essa
ha il potere di illuminare ciò che crea, che percepisce.
È l’essenza che vivifica, che genera le forme.
Da anni, propongo l’antidoto che pone in remissione stereotipie, coazioni a ripetere, adottando semplicemente una delle caratteristiche fondamentali disponibili all’Io-psyché:
la facoltà innata-acquisita di creatività-creazione.
Per creare, è necessario che il campo istintivo-emozionale sia perfettamente stato vissuto, riconosciuto ed emesso come forza a sostegno dell’azione.
Si tratta del raggiungimento vissuto
dell’intelligenza olistico-autopoietica
di ciò che permette di produrre creazione consapevole di azioni, di esperienze: la si riconosce come
fonte ispiratrice,
come
sophos innato.
L’innato, la coscienza olistico-autopoietica, di cui sto trattando, ha il potere di porre in remissione (ma anche di non generare) condizionamenti, sovrastrutture, ostacolatori, giudizi, moralismi ecc. I principi attivi olistico-autopoietici, che compongono la coscienza olistica, generano la remissione di rapporti, di relazioni, di individualità, di identità (…) contrapposte ad altre: come in una
grande orchestra la sinfonia è un unico suono compatto:
è l’Universi in azione, l’Uno, l’Olos, l’indissolubilità
che veicoliamo alla radice di noi stessi,
l’Universi-parte transfinito.
Ho verificato che è proprio il vissuto consapevole di essere coscienza olistico-autopoietica, anche nella sua densificazione somatica, a determinare ri-allineamenti immediati delle microstrutture del DNA che spesso sono ostacolate da proiezioni di stati identificativi acquisiti.
Il corso dimostrerà come tale operazione non abbia nulla a che vedere
con stati enantiodromici, dualisti, dicotomici bi-polari, pluri-polari (…),
che sono semplicemente
da risalire e da transmutare,
per raggiungere la coscienza tecnicamente in grado di produrli e quindi di gestirli.
Vivere consapevolmente di essere Universi-parte e non parte scissa
(sul piano della consapevolezza vissuta)
da Universi
è uno degli stati intuibile durante il corso:
la condizione
per auto-liberarsi, definitivamente,
non soltanto dai condizionamento (…).
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