DISLESSIA-DISCALCULIA
-la visione pedagogica-psicagogica Sigmasofica-
Definizione
Quando, per specifici motivi, l’Io-soma-autopoiesi dell’essere umano evidenzia la discrasia dell’apprendimento nella
- capacità di leggere
- capacità di utilizzare i numeri,
pur disponendo di una normale intelligenza, si trova di fronte
all’ostacolatore denominato
dislessia-discalculia.
Origine
Ciò può dipendere da una
inadeguata somministrazione
dei principi attivi pedagogici-psicagogici fondamentali
nell’edificazione dell’Io-psyché.
Questa tipologia di dislessia-discalculia è differente da quella derivante da danni, da lesioni dell’encefalo (lesioni cerebrali traumatiche, ictus o demenza).
- Dislessia, deriva dal greco dys, che significa inadeguato e lexis che significa linguaggio. ossia, linguaggio inadeguato
- discalculia deriva dal greco dys che significa inadeguato e da calculum che significa calcolo, ossia, calcolo inadeguato
L’incapacità di leggere-calcolare si manifesta anche con l’inversione delle lettere e dei numeri. Gli esseri umani che evidenziano la dislessia-discalculia hanno prevalentemente un comune denominatore che è
l’inadeguato sviluppo della capacità di apprendere.
È quindi necessario
ri-educarli alla pratica vissuta integrale del
flusso non ostacolato, non condizionato, non colpevolizzato (…)
di ogni singola componente del campo istintivo-emozionale e aggredior
degli opposti-complementari, dei principi attivi acquisiti fondamentali
per ricreare le basi del normale funzionamento dell’Io-soma, in particolare,
riequilibrando l’emisfero sinistro, carente rispetto a quello destro prevalente.
Se l’incapacità di creare lettura è completa, la dislessia viene denominata alessia.
L’apprendimento si evidenzia in modi differenti per ognuno il che dipende dalle esperienze vissute dal concepimento in avanti.
Evidenziazioni della cosiddetta dislessia-discalculia si riconoscono nella vita quotidiana
- dal modo di utilizzo della memoria,
- da come viene utilizzata l’ortografia,
- da come si legge,
- da come si parla
- (…).
Pedagogia-psicagogia, educazione, insegnamento, insufficienti sono da verificare sempre e in ogni caso da potenziare. Anche
discrasie dell’udito e della vista
contribuiscono a tale insorgenza e vanno controllati.
La somministrazione della pedagogia-psicagogia Sigmasofica con continuità (almeno sei mesi) sortisce sempre, ripeto sempre, la
diminuzione del grado di intensità dei sintomi.
Il Maieuta deve sempre considerare che
ostacolatori, difese emozionali, non si evidenziano in conseguenza della dislessia-discalculia, ma è esattamente l’opposto:
è l’ostacolatore istintivo-emozionale
che si somatizza nell’acquisito come dislessia-discalculia.
Al massimo, la dislessia-discalculia, dopo essere stata evidenziata, implimenta l’ostacolatore, quindi l’indagine primaria è sempre rivolta all’organizzazione istintivo-emozionale del soggetto.
Infatti, è proprio da specifici ostacolatori primari del campo istintivo-emozionale che può insorgere la discrasia, disturbo da deficit di attenzione ADHD che, talvolta, sfocia nella dislessia-discalculia.
In questo caso, l’ostacolatore al normale flusso istintivo-emozionale e aggredior ha sempre un effetto profondo sulla facoltà di decodifica-discriminazione dell’Io-psyché che il soggetto proietta sul riconoscimento di parole e di testi scritti: per la sua interpretazione, non decodifica-discrimina tra le lettere capovolte:
- la u e la n minuscole;
- la b e la d
e così via.
Quindi, nella scoperta vissuta degli opposti-complementari, delle nozioni-concetti fondamentali, è necessario inserire le tecniche di potenziamento dell’orientamento nello spazio-tempo, in particolare, procedere con il movimento delle pupille in direzione sinistra-destra e dall’alto in basso (come nella lettura).
In altri casi, il soggetto non decodifica-discrimina alcune lettere, confondendole, perché simili:
- la m con la n
- la f con la t,
motivo per cui è necessario somministrare l’allenamento della concettualizzazione:
- presentare diverse morfologie, molti esseri viventi, concettualmente definiti animali;
- indicare oggetti con funzioni diverse che possono permettere di sedervisi sopra, quindi concettualmente utilizzabili come sedia.
Specifici ostacolatori-discrasie del campo istintivo emozionale possono determinare saltelli psico-oculari, che, ad esempio, fanno leggere nel seguente modo:
- sinora al posto di signora;
- via anziché vita
- (…),
ma anche sillabe come
- pazzo anziché palazzo
- (…),
In questo caso, è indispensabile somministrare:
- giochi estremi che prevedono salti vissuti da un opposto-complementare all’altro, dall’estremamente alto all’estremamente basso, dall’urlo intensissimo al silenzio assoluto, dalla rabbia alla serenità, e così via
Altri ostacolatori-discrasie possono determinare la proiezione dell’inversione
- ol al posto di lo,
- el posto di le.
Tale ostacolatore è correlato a vissuti di inversione della propria direzione dei propri atti, emozionalmente significativi. È il caso di un bambino di cinque anni che voleva continuamente uscire in giardino per giocare con il suo cucciolo, ma che puntualmente veniva fermato dalla madre. Lui, arrabbiato per la frustrazione, urlando, continuava a ripetere ossessivamente Io esco! Tuttavia, ripetendolo velocemente e ad altissima voce, la parola Io gli diventava
- oi oesco (elemento notato dalla madre).
Ovviamente, si tratta soltanto di un caso isolato, ma che ci suggerisce che il campo istintivo-emozionale e molte esperienze vissute richiedono maggiore attenzione elaborativa.
Tutte le schede di pedagogia-psicagogia vanno somministrate seguendo diversi ritmi vissuti tra cui risulterà essere tra i più importanti quello del rilassamento profondo giocato (ad esempio, dopo uno scatenamento danzato senza limiti del corpo per opposto complementare somministrare il rallentamento del respiro, il silenzio e la penombra in una posizione comoda).
Nella scoperta degli opposti-complementari fondamentali, un esercizio si è rivelato molto utile:
- scrivere delle frasi senza vocali in modo estremamente lento. Il bambino dovrà leggere le parole inserendo lui, appunto, le vocali
A seguire:
- scrivere le stesse parole, utilizzando soltanto le vocali che il soggetto dovrà riempire di consonanti, alla luce di quanto fatto precedentemente.
Si tratta soltanto di esempi. In ogni caso, l’esperienza suggerisce di somministrare con efficacia sempre tutte le schede inerenti la scoperta delle nozioni-concetti fondamentali, in particolare quelle riguardanti la maturazione della consapevolezza fonemica. Senza quest’ultima, è probabile che il dislessico evidenzi anche ricadute discrasiche nell’ortografia e, talvolta, anche nell’apprendimento delle lingue straniere.
Il setting maieutico
Una delle azioni importanti da fare è quella di attivare e rendere omogenea l’attività elettrica del cervello in particolare dell’emisfero sinistro (non sufficientemente attivata dalla pedagogia dell’apprendimento). Il mancato allenamento ad apprendere può compromettere la formazione e l’espressione delle parole.
Specifici allenamenti sono previsti per i muscoli della lingua e quelli facciali, utili alla formazione delle parole.
La somministrazione della maieutica P.Si. si basa sulla consapevolezza d’ingresso del ricercatore, su ogni singola componente Io-somato-autopoietica, su facilitatori ed ostacolatori Io-somatici riscontrati, su ogni singola componente del campo istintivo-emozionale e aggredior, sull’intenzionalità consapevole di vita sui tempi di continuità applicata all’intenzionalità.
Il ricercatore è continuamente in-formato sul lavoro e sugli obbiettivi progressivi che si dovranno raggiungere. Dovrà essere perfettamente conscio, consapevole dello stato di funzionalità d’ingresso e i progressivi miglioramenti ottenuti, per elaborarli.
Un tutore, un genitore attento non può non accorgersi delle difficoltà espresse dal figlio, della sua dislessia. Se lo si osserva e gli si presta attenzione, nel giro di poco tempo, si comprende se il problema è dovuto a scarso impegno o a qualche cosa di discrasico.
Tale attenzione e riconoscimento contribuisce a prevenire la proiezione di scarsa fiducia nelle proprie possibilità, vissuta dal bambino nel caso persista il problema, senza che si renda conto della difficoltà.
Il disturbo dell’apprendimento ha sempre specifiche cause diverse di queste riconoscibili dalla partecipazione-osservazione attiva.
Le sedute P.Si. saranno caratterizzate dai seguenti temi:
- di partenza, si invita il soggetto a scegliere liberamente e incondizionatamente il metodo di apprendimento e l’argomento;
- essendo auto-scelte, fa crescere le sue auto-proposte aiutandolo a rendersene conto
- la sua libertà di auto-determinazione porrà in remissione auto-sollecitazioni del tipo: “stai attento”, “impegnati di più”, “lavora di più”.
- riconoscimento delle proprie capacità facoltà sempre da espandere qualunque esse siano per evidenziare che è stato sempre capace di realizzare quanto prodotto;
- essendo intenzionalità autocreata la difficoltà incontrata tenderà ad essere simmetrica e quindi le difficoltà non saranno mai insuperabili in quanto prossime alle proprie possibilità.
Facendocela potrà valorizzare la propria auto-soddisfazione permettendogli di gestire di più l’inevitabile proiezione di molti adulti (insegnanti, genitori, altri) che dichiarano di non essere soddisfatti di lui.
Essere all’altezza della propria intenzionalità gli consentirà di viversi con maggiore accettazione e di sentirsi all’altezza nel gruppo.
Durante il setting, attraverso il fare le cose senza colpevolizzazioni e senza giudizi determinerà la remissione di suoi meccanismi di difesa (non fare le cose, per non farsi giudicare in negativo, in quanto non sa farle)
Altre sedute verteranno sulla formazione vissuta all’autonomia fusionale autopoietica complessiva del bambino il vero suo centro dell’interesse di vita e solo successivamente sul rendimento scolastico che è sicuramente in subordine rispetto alla sua vita.
Il setting dovrà essere somministrato anche ai genitori e, se possibile, anche agli insegnanti, per orientarli a insegnare nei modi riferiti, al bambino.
La valorizzazione dei vissuti integrali di vita istintivo-emozionali segnerà l’inizio della storia la base che faciliterà l’emergere di un naturale e non discrasico modo di leggere e di scrivere.
Una storia che in certi casi ha effetti conoscitivi di eccellenza. Infatti, l’esperienza penetrata è particolarmente adeguata ed efficace e cerca sempre azioni risolutive degli ostacolatori proiettivi. Tale capacità di risoluzione se realmente raggiunta produrrà maggiore leggerezza nello svolgimento dei compiti quotidiani e indurrà i tutori a dirgli sempre meno sulle cose da fare.
In sintesi:
dislessia-discalculia sono discrasie specifiche dell’apprendimento, specifichiamo meglio le cause.
La pedagogia autopoietica pone attenzione sistematica anche allo sviluppo delle cognizioni del linguaggio e dei numeri, nello specifico si forma l’Io-psyché a sviluppare i meccanismi cognitivi fondamentali
In particolare, si studiano, giocandole, le
- azioni autopoietiche psi, per prevenire la debolezza nella strutturazione cognitiva. Mi riferisco in particolare all’esercizio del subitizing, ossia la capacità di percepire in modo immediato, guardandoli e senza contarli, un insieme di oggetti. È utile a ridurre l’incapacità del soggetto di comprendere le numerosità e, di conseguenza, di manipolarle. Il cervello matematico si sviluppa in quanto il processo di riconoscimento della numerosità (il cosiddetto subitizing) è innata;
- azioni strategiche e tattiche
- azioni composizionali;
- formazioni soltanto mentali;
- azioni giocate, funzionali a leggere il contesto.
Segue…..
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