L’amicizia diviene
azione autopoietica
continua che,
indipendentemente
dalle scelte acquisite,
dall’identità assunta,
dal cosiddetto altro,
in quel momento storico,
l’Io-psyché vive
come parte di sé,
dell’Io solo esisto,
nutrendolo di
amore autopoietico,
incondizionatamente,
come facoltà a sostegno dell’azione.
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