Lo sviluppo della ricerca in Sigmasofia sta proponendo
transmutazioni estese del modo di vivere se stessi,
la vita-autopoiesi veicolata e quella dell’ambiente,
la percezione di se stessi,
le relazioni sociali,
il riconoscimento della realtà innata e acquisita.
Di elevato interesse è la trans-mutazione del concetto di
multiverso
ossia dell’ipotesi che postula l’esistenza di
più Universi coesistenti
(esisterebbe più di un Universo)
operanti nel
continuo presente oltre ogni spazio-tempo,
anche denominati
dimensioni parallele.
I molti mondi, la pluralità dei mondi è una speculazione proiettiva intellettuale che si perde nella notte dei tempi, sostanzialmente si tratta di
speculazioni teoriche non falsificabili
da dati sperimentali ripetibili.
Quindi con buona pace di fisici come Hawking, Weinberg, Greene e altri
si tratta di pseudo-scienza.
Lo stato coscienziale E.C.A.
La questione ha assunto altre possibilità di riflessione in conseguenza della mia scoperta dello
stato coscienziale E.C.A.
Entanglement Coscienziale Autopoietico:
si tratta di un fenomeno innato che avviene a livello coscienziale, quantistico e sub-quantistico, per cui in determinate condizioni di rilassamento profondo e praticando specifiche
autopoiesi olosgrafiche
(innovative tecniche di meditazione dinamica),
due o più Io-psyché (di esseri umani) che formano un sistema più ampio esteso (non interamente misurabile) il cui stato complessivo è possibile descriverlo soltanto come la
sommatoria di ogni singolo stato di ogni Io-psyché
(sovrapposizione degli stati Io-somatici).
Da ciò si evidenzia che la misurazione di un parametro Io-somatico di uno di quegli esseri umani, determini la misura dello stesso valore in tutti gli altri, anche se questi sono spazialmente separati, anche a tutte le distanze (metri, chilometri, anni luce…). Si tratta di funzionalità simultanee a distanza senza alcun limite,
funzionano simultaneamente in modo non locale.
Ed è proprio in conseguenza di tale stato Io-somato-autopoietico innato che la fisica, la meccanica quantistica ha potuto scoprire
l’entanglement quantistico,
essendo Io e soma inscindibili, la
funzionalità quantistica è riconoscibile
come una densificazione di quella coscienziale.
Trovandosi in stato di entanglement coscienziale-quantistico, e quindi di inscindibilità, di non separabilità, ne scaturisce che le microparticelle, gli atomi che formano l’Universo funzionino simultaneamente e quindi per questo motivo è possibile
riconoscere come funzionante un solo Universo e non un multiverso,
e non dimensioni parallele, e non multi-dimensionalismi, ma un uni-dimensionalismo
(unica dimensionalità), un unico universo per questo motivo in Sigmasofia lo denominiamo l’Universi di cui siamo parte non separabile,
l’Universi-parte.
che allo stato della ricerca
risulta essere transfinito
(mai finito: in quanto non se ne individuano i confini).
L’a-dimensionalismo
Il fatto che interiormente ed esternamente sia transfinito, mi induce a parlare più che di dimensione, di assenza di dimensione una sorta di a-dimensionalismo che, appunto, ho denominato Universi-parte.
I vissuti dello stato E.C.A. hanno impresso una forte accelerazione all’avanguardia di consapevolezza raggiunta.
Sto elaborando una significativa transmutazione al concetto di presa di consapevolezza di se stessi, ossia mi si è delineata la tendenza a transmutare l’Io-psyché dell’essere umano in
un ricercatore impegnato nella formazione continua di se stesso.
Una delle scoperte vissute fondamentali è stata quella di constatare che tali
E.C.A.-sync
(insights, sincronicità di stati E.C.A.)
di consapevolezza andavano a implementare l’avanguardia di consapevolezza e nel contempo a porre in remissione consapevolezze precedenti: l’E.C.A.-sync mi ha permesso di
vivere che Io-psyché e materia non hanno alcuna relazione o interazione tra di loro, ma sono un processo simultaneo, non separabile, inscindibile,
sono lo stesso processo, sono entangled.
Questi vissuti mi consentono di spiegare fenomeni prima riconosciuti come parapsicologici, parascientifici, anomali. Si è trattato di fatto di una implementazione delle potenzialità disponibili all’Io-psyché che sicuramente contribuiranno alla creazione di nuove tecnologie.
Lavoro continuamente per l’implementazione delle facoltà umane e ho compreso l’eziologia del conflitto, in particolare quello proiettato nella relazione, allo stesso modo per la paura e l’angoscia fino a elaborare metodologie per produrre auto-rigenerazione-guarigione.
La proiezione eidetica di immagini
Entriamo ora in un’altra delle facoltà dell’Io-psychè sviluppate in stato E.C.A. ossia la possibilità della proiezione eidetica di immagini: l’Io-psychè del ricercatore produce la visualizzazione di un’immagine la collega a intensità istintivo-emozionali e la trasla, la irradia nell’ambiente circostante e sull’altro
A volte accade cha tale traslazione eidetica sia intuita, sentita da altri Io-psyché anche in modo molto strutturato e sicuramente collegate all’Io-psychè che le irradia.
Le funzionalità innate che si riscontrano al livello micro-particellare di se si evidenziano veicolando una logica differente da quelle tradizionalmente utilizzate e questo anche in conseguenza del fatto che ogni ricercatore riferisce di poter visualizzare immagini e di poter traslarle. Tali immagini interiori esistono in uno stato di sovrapposizione, tale stato è raggiungibile soggettivamente ma difficilmente decodificabile. Questo stato intimo di sovrapposizione delle immagini degli stati Io-somatici dell’interiorità è talvolta raggiungibile soltanto dall’io-psyché che indaga se stesso. Al momento della presa di consapevolezza dell’immagine avviene la riduzione-collasso di tale stato di sovrapposizione degli stati Io-somatici delle immagini, visualizzabili, Di tutto questo insieme transfinito l’Io-psyché ne estrapola, né prende soltanto uno, quello scelto visualizzato creato. Ciò avviene per opera dell’Io-psyché. La determinazione di tale processo inizia a stare sotto il controllo dell’Io-psyché formato a questo. Utilizzando le tecniche sigmasofiche si produce la riduzione-collasso di quei contenuti presenti nel campo coscienziale complessivo in modo controllato dalla consapevolezza dell’Io-psyché. Tali azioni possono essere traslate e percepite simultaneamente da altri da noi in conseguenza del fatto che ci si posiziona in stato E.C.A.
Nelle estensioni del campo coscienziale da cui ogni Io-psyché si evidenzia esistono processi funzionali complessi.
I pensieri-immagini-emozioni sono nel campo coscienziale quando li trasliamo in un posto questi non lasciano un imprinting ma continuano ad essere ricordabili visualizzabili da chi ha le facoltà Io-somatiche e la consapevolezza per farlo. Si tratta della
pareidolia autopoietica
ossia dell’azione consapevole cosciente che trasmette, irradia immagini note, esistenti vere, presenti nella coscienza del soggetto che attua tale operazione, su parti, oggetti naturali o artificiali con morfologie casuali, non immediatamente definibili. In Sigmasofia, non si tratta quindi di illusione, ma di induzione, di trasmissione reale di contenuti reali esistenti su un oggetto.
La pareidolia
Pareidolia dal greco eidolon che significa immagine e para che significa, a fianco.
L’Io-psyché ha la facoltà innata di poter produrre, creare, irradiare, immagini di ogni tipologia e morfologia, ordinate ed anche convenzionalmente definite e denominate ed anche di investirle, di proiettarle su enti esistenti esterni, generali e generici ad esempio un territorio, le nuvole, un prato, montagne (…).
Alcuni esempi: l’Io-psyché produce l’immagine di un volto, la investe, la trasmette su un banco di nubi e vede e riconosce tale morfologia creata interiormente nella morfologia del banco di nubi. L’immagine proiettata è reale e non è un’allucinazione appunto perché l’Io-psyché quell’immagine la crea e la investe e così facendo può riconoscerla nelle morfologie degli enti esistenti. Non ha importanza se l’ente fatto oggetto dell’investimento abbia realmente o meno nella propria morfologia quella investita dall’Io-psyché
Non ci sono per intenderci apparizioni di immagini su una nuvola, su un muro o apparizioni di forme in fotografie, ma soltanto l’Io-psyché che in quel modo investe e riconosce quell’ente, quell’evento. La spiegazione delle visioni, dei visionari, dei visualizzatori esiste all’interno dell’Io-psyché del soggetto che produce tali stati Io-somato-autopoietici.
Questo non significa che non possano esistere luoghi con morfologie che evidenziano stabilmente forme di volti umani come la galleria di rocce naturali denominata Jinmenseki, ma anche in questo caso chi riconosce quelle forme è l’Io-psyché-encefalo dell’essere umano che li percepisce.
La pareidolia acustica autopoietica ha gli stessi significati e spiegazioni, il soggetto non crede di sentire frasi significative, ma produce frasi significative che investendole in rumori naturali casuali le riconosce.
La pareidolia è uno dei contenuti degli ingredienti della Apofenia, parola che deriva dal greco e significa mettere in luce, far diventare, far apparire. Infatti, la paraedolia autopoietica consente di fatto di riconoscere l’immagine, lo schema in dati casuali, in enti esistenti naturali e in apparenza senza senso, Si crea una motivata visione di connessioni perché in quel modo l’Io-psyché le crea, la significatività dell’evento è determinata quindi dall’Io-psyché che tale evento crea.
Il continuo presente
Tali contenuti della coscienza vivono nel continuo presente e possono essere attualizzati nel qui ed ora, risiedono nel campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché dell’Universi-parte che come detto è transfinito e in stato di entanglement per questo motivo, non opera nel multidimensionalismo, ma neanche nell’Uni-dimensionalismo, ma in un a-dimensionalismo, tutto è potenzialmente qui ed ora, tutto questo se realmente raggiunto evidenzia la realtà olistico-autopoietica localistica e non locale. I processi indicati non sono ideoplastie, ossia la presunta interazione della mente sulla materia appunto perché le due sono lo stesso processo e non sono separabili, sono una creazione dell’Io-psyché.
Gli stati Io-somato-autopoietici producibili dall’Io-psyché non modificano la realtà essi sono parte integrante e inscindibile della realtà, per più di trenta anni ho studiato il campo coscienziale e questo crea quello che è tecnicamente in grado di creare creando atmosfere con diverse e riconoscibili funzionalità, ad esempio, creare stati di calma, stati di agitazione, con effetti indipendenti dalla distanza: entanglement coscienziale.
Da più di venticinque anni abbiamo dimostrato che l’Io-psyché può operare oltre lo spazio-tempo in un continuo presente dove può produrre E.C.A.-sync sul passato e sul futuro (retrocognizione, precognizioni).
Tutto questo è remissione delle proiezioni di multi-dimensionalismi, di uni-dimensionalismi, in favore dello sviluppo delle facoltà complessive dell’Io-psyché che sono molto più estese rispetto al solo sensorio-percettivo. Tali facoltà sono nella disponibilità innata dell’essere umano. Le nostre scuole formano i ricercatori all’espansione percettiva del range sensoriale, ad esempio allenando la percezione dell’infrarosso e dell’ultravioletto e molto oltre, processo che ci consente di vivere e conoscere in misura progressivamente maggiore l’ambiente complessivo di cui siamo parte. Iniziamo a riconoscere realtà sovrasensibili che operano oltre il visibile.
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