Il pan-coscienzialismo è un termine Sigmasofico che deriva da Pan che significa tutto e da coscienza. Indica il vissuto che riconosce la realtà complessiva come evidenziantesi dal campo coscienziale innato (ordine implicito). Ogni fenomeno naturale è, di fatto, conseguenza del campo coscienziale in-formato che caratterizza ogni parte-Universi. La cosiddetta
materia è coscienza
la coscienza è materia:
sono inseparabili.
Sono la vita in azione.
Cos’è il pan-coscienzialismo Sigmasofico
Il pan-coscienzialismo Sigmasofico riconosce l’esistenza del campo coscienziale la cui densificazione sono il campo elettrodebole, atomico-nucleare, elettromagnetico, gravitazionale morfogenetico, le meccaniche quantistiche, gli atomi, le cellule, le molecole (…) e vive l’esistente come un campo coscienziale di in-formazioni capaci, per funzionalità innate, di divenire auto-consapevoli. Ogni fenomeno, ogni parte Universi è, di fatto, campo coscienziale, diversamente densificato e in azione (coscienza-materia, inconscio-conscio, non localistico-locale, sovrasensibile sensibile).
Gli esseri umani e il resto dell’Universo sono un processo unico, inscindibile, funzionano simultaneamente, perché sono lo stesso corpo. Siamo composti da micro-particelle che, in realtà, formano un campo unico, in stato di entanglement, di non separabilità, da cui la coscienza è inscindibile.
Essendo in stato di entanglement coscienziale e microstrutturale, la coscienza, attraverso funzionalità innate non localistiche, è riscontrabile ogni dove, in ogni Universo esistente (Universi), in tutto l’Universi, di cui siamo parte (Universi-parte).
Per questo, ogni singola parte-Universi, nulla escluso,
è campo coscienziale che evidenzia le proprie azioni
che creano auto-consapevolezza.
Il pan-coscienzialismo Sigmasofico e la fisica quantistica
Il pan-coscienzialismo Sigmasofico, di cui sto trattando, risulta evidente dagli studi pratico-teorici: non a caso, la coscienza è entrata prepotentemente nelle regole statistiche della fisica quantistica, determinando il coinvolgimento della stessa negli atomi, nelle microstrutture che formano i corpi delle parti-Universi.
A loro volta, le meccaniche quantistiche emergono da funzionalità innate, non localistiche che sono, essenzialmente, campo coscienziale in-formato. È l’ordine implicito che opera all’essenza e da cui si evidenzia la manifestazione sensibile, anch’essa in stato di entanglement con l’esistente. Voglio comunicare che
non è la coscienza ad emergere
da qualsiasi sistema sufficientemente complesso,
ma esattamente il contrario:
è l’esistenza del campo coscienziale innato che evidenzia
le funzionalità complesse della manifestazione sensibile,
essere umano ed Io-psyché compresi. Il corpo dell’essere umano, il suo cervello e sistema nervoso costituiscono di fatto, una densificazione del campo coscienziale, evidenziata per auto-consentirsi di specializzarsi, di riconoscersi, come Io-psyché che produce particolari stati psicosomatici, necessari a consapevolizzare l’esistente, utilizzando specifiche aree del cervello. Quindi, l’Io-psyché è la punta di un iceberg, di un campo transfinito. Infatti, quando vive e studia e consapevolizza se stesso, riconosce che i suoi ingredienti sono il campo istintivo-emozionale, quello atomico-nucleare, quello gravitazionale, quello elettro-magnetico, quello elettro-debole, quello morfo-genetico, e così via, fino al campo coscienziale olistico-autopoietico, innato. Lungo tale filiera, riconosciamo la struttura inscindibile del
campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché,
in una serie di densificazioni progressive, non scindibili. Siamo un unico corpo che va dal sensibile al sovrasensibile, dal localistico al non locale transfinito, per uno specifico scopo:
la creazione dell’auto-consapevolezza dell’Universi-parte, di se stesso.
Di conseguenza, ogni elemento che partecipiamo-osserviamo nell’Universi-parte è cosciente, intenzionale e, se si predisponessero studi scientifici adeguati, si potrebbe descrivere tutto ciò, attraverso quel metodo.
Tale campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché
è uguale ovunque, appunto perché è lo stesso campo.
Quindi, i cosiddetti sistemi fisici, biologici, chimici e organici appartengono ad un unico processo funzionale che si evidenzia dal campo coscienziale, per cui possono definirsi coscienti.
Cosa studia il pan-coscienzialismo Sigmasofico
Il pan-coscienzialismo Sigmasofico guarda alle parti-Universi, alla manifestazione sensibile, all’essere umano, per studiarne il modo di funzionare e verificarlo. L’Universi-parte, noi stessi, è complessità: può agire all’interno di se stesso e determinare la propria linea del destino innata.
Il campo coscienziale olistico-autopoietico è definibile come il processo innato che crea ed evidenzia ogni spazio-tempo, dove esprime la facoltà, per cui un sistema può essere influenzato dal suo stato precedente e influenzare il suo stato successivo. Tali spazio-tempo sono funzionali allo sviluppo localistico dell’Io-psyché che dovrà arrivare a produrre un livello di auto-consapevolezza, capace di vivere la propria scaturigine. L’Universi-parte, noi stessi, ha la capacità di sperimentare ogni parte di sé, nulla escluso.
L’Io-psyché dovrà formarsi a vivere, a consapevolizzare l’in-formazione innata integrata della singolarità, senza alterità che è appunto l’Universi-parte transfinito.
È la danza olistico-autopoietica dell’Universi-parte
che vive riconosce e consapevolizza se stesso.
Visto come la sommatoria più proprietà emergente di ogni singola parte-Universi esistente, può esattamente produrre stati psico-somato-energetici come fa un essere umano studiato individualmente e riduzionisticamente. Più precisamente, lo fa attraverso l’Io-psyché che riconosciamo, ma pur sempre in stato di entanglement con l’Universi.
Le leggi innate dell’Universi evidenziano sistemi complessi: l’Universi-parte stesso è il sistema complesso che include tutti gli altri. Leggi che costituiscono il campo coscienziale olistico-autopoietico in azione, quello che crea ed evidenzia sensorio-percettivamente le parti-Universi che rilevano l’Io-psyché, utilizzato dallo stesso campo per auto-riconoscersi, auto-consapevolizzarsi, attraverso la creazione di scienze, filosofie, religioni-spiritualità, e così via.
Una particella non vive in uno stato confuso, di incertezza, indifferenziato fino a quando è osservata: essa, infatti, è parte integrante di un campo unico in-formato inscindibile, perfettamente e olisticamente funzionante.
Soltanto l’osservazione dell’Io-psyché, ancora non adeguatamente formato, la legge in quel modo. Quando la misurano, la particella non è in luogo definito, perché la sua posizione è sempre l’unità funzionale del campo. Si tratta di letture di passaggio, realizzate dalla scienza che dovranno trovare la propria naturale trascendenza e lo faranno, esattamente quando vivranno una realtà funzionale innata più adeguata. Nel suo complesso, l’Universi vive in uno stato di perfetta funzionalità autopoietica e informazionale simultanea: diventa riduzionismo, collasso di tale stato, in seguito all’inadeguata formazione dell’Io-psyché che lo interpreta. Gli atti conoscitivi e di consapevolizzazione dell’Universi, da parte dell’Io-psyché, sono impliciti al funzionamento dell’Universi: non sono una proiezione e lo rendono cosciente.
Lo stato della realtà come processo coscienziale
La Sigmasofia ha creato una metodologia, attraverso cui l’Io-psyché misura se stesso ed è proprio grazie a tali vissuti che ha scoperto di essere emanazione del campo coscienziale da cui, appunto, si evidenzia. Può, quindi, vivere e sperimentare che anche una galassia, una singola stella, ogni parte-Universi, sono densificazioni di tale campo.
Lo stato della realtà è un processo coscienziale.
Continuo a divulgare che l’Io-psyché di ogni singolo essere umano, di ogni singola parte-Universi, è come le onde di ogni oceano: espressione del campo coscienziale comune.
Segue…
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