si trova in una consapevolezza
da transmutare
da altri studiosi definita
come partecipazione mistica.
Uno dei principi attivi fondamentali dell’Io-psyché è la sua facoltà di
poter traslare dall’interiorità verso l’esterno
i propri contenuti Io-somato-autopoietici,
consci e inconsci, localistici e non locali.
La traslazione
Quindi, dal campo coscienziale da cui si evidenzia, l’Io-psyché può traslare e investire all’esterno e vivere su parti-Universi, pulsioni, istinti-emozioni, significati-significanti innati e acquisiti che vivono, operano in lui.
Durante la formazione in Sigmasofia, l’Io-psyché si forma attraverso il vissuto diretto alla consapevolizzazione di tali in-formazioni innate e acquisite (…).
La facoltà di poter traslare contenuti è innata e perciò non eliminabile.
Siamo esseri che hanno la potenzialità di poter traslare qualunque contenuto su se stessi e sulle parti-Universi esistenti con cui siamo in stato di entanglement micro-particellare e coscienziale, nessuna esclusa.
In Sigmasofia,
il termine proiezione è un sinonimo di traslazione
e non è considerata discrasica, infatti,
consente all’essere umano di traslare ed evidenziare
consapevolezze vissute di se stesso su altri.
Trans-finite consapevolezze
Essendo il campo coscienziale conscio e inconscio e per quanto finora ne sappiamo, transfinito, ne consegue che le
prese di consapevolezza possibili
sono dello stesso tipo, mai finite (trans-finite)
e, in questo senso, mai completamente raggiungibili. La pulsione olistico-autopoietica a vivere a conoscere disponibile all’essenza dell’Io-psyché ci evidenzia che questi è sempre partecipatore-osservatore del campo coscienziale che lo intuisce essere inestinguibile e che tali prese di consapevolezza continue sono la capacità di creazione che gli rende interessante e
sempre innovativa e nuova la vita, il vivere.
La Sigmasofia è impegnata a studiare, attraverso il vissuto diretto, la
storia filogenetica e ontos-sophos-logos-genetica
delle facoltà innate-acquisite traslanti dell’Io-psyché
È significativo qui constatare che in conseguenza della scoperta vissuta dello stato E.C.A. (Entanglement Coscienziale Autopoietico) è possibile affermare che ogni parte-Universi esistente ha alle proprie radici essenziali le in-formazioni innate da cui si evidenzia e quindi è possibile affermare che sono animate dalla vita-autopoiesi, dal campo coscienziale innato da cui non sono separabili (entangled). Ogni parte-Universi ha consistenza coscienziale, istintivo-emozionale, di in-formazioni innate che la compongono.
Lo stato E.C.A. ci prova altresì che non ci sono separazioni tra interiore ed esterno questi formano un campo unico inscindibile.
L’Io-psyché che attraverso il vissuto diretto vive tale realtà innata-acquisita può legittimamente affermare che
si trova in una consapevolezza da transmutare da altri studiosi definita
come partecipazione mistica (Levy Bruhl).
Dalla partecipazione mistica allo stato E.C.A.
Ed è appunto tale consapevolezza che alimenterà l’avanguardia di consapevolezza possibile all’Io-psyché, si tratta esattamente della consapevolezza che
pone in remissione l’antica traslazione dell’esistenza di un Dio trascendente.
L’Io-psyché
non ha più necessità di quell’ipotesi, di quella traslazione e la pulsione olistico-autopoietica a vivere a conoscere a consapevolizzare innata diverrà necessariamente il riferimento intuitivo maggiormente esplorabile e consapevolizzabile verso cui dirigere le proprie traslazioni interiori-esterne.
La Via della presa di consapevolezza dell’esistente attraverso il vissuto diretto integrale è la creazione di una metodologia conoscitiva che
pone in remissione, ipso-facto, bisogni e nostalgie legate a costellazioni di memorie, di ipotesi incomplete, che di padre-madre in figlio ci siamo trasmessi.
È ora possibile affermare che
la partecipazione mistica indicata da Bruhl
ha trovato la sua naturale transmutazione
nell’integrazione dello
stato E.C.A. con la pulsione olistico-autopoietica a vivere
entrambi innati e consapevolizzabili.
L’Io-psyché che vive la partecipazione mistica può
operare la sua metanoia in stato E.C.A. riconoscendo così di
essere leader carismatico di se stesso.
Di conseguenza anche la traslazione sulla presunta esistenza di leader carismatici esterni (sacerdoti, maestri, esperti, officianti, capi religiosi, spirituali o di altro tipo…), vanno in remissione
La consapevolezza d’avanguardia di un tale Io-psyché assume senso e significato crescenti, ed ecco che potrà
traslare pienezza di riferimenti di consapevolezza anche trascendenti tendendo ad ampliare la propria visione olistica.
La relazione come strumento di conoscenza
La cosiddetta relazione tende a divenire strumento di vissuto di conoscenza. In conseguenza di tali consapevolezze, i noti ostacolatori sostanzialmente sempre presenti nella relazione:
- volontà di potere nella relazione
- identificazioni-fissazioni anche discrasiche nel denaro
- identificazioni-fissazioni anche discrasiche nella sessualità
- (…)
tendono ad entrare in remissione, anche in modo definitivo.
Gli ingredienti innati e consapevolizzati dell’Io-psyché
hanno dato il via al nuovo paradigma dell’essere umano Sigmasofico
che include la gestione e la profilassi da applicare su traslazioni-proiezioni che seppur superate tendono a ri-emergere. Tale capacità di
profilassi su se stessi
è l’Io-psyché maggiormente consapevole delle estensioni localistiche e non locali del campo coscienziale entangled da cui si evidenzia,
è sicuramente meno ideologico.
arte autoconsapevolezza autorigenerazione campo coscienziale canto conoscenza consapevolezza continuo presente coscienza danza ecologia entanglement esistenza esoterismo essenza essere estasi futuro identificazione incompletezza inconscio innato io libertà logos medicina morte musica oikos olismo psiche psyché realtà ricerca sessualità sigmasofia significato simultaneità sovrasensibile transfinito transmutazione tumore universo vita vita-autopoiesi
Lascia un commento