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OLTRE LA SPIRITUALITÀ LAICA
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OLTRE LA SPIRITUALITÀ LAICA

Con la Sigmasofia
ho aperto la fase dell’
“oltre”.

Per comprendere che cosa sia la spiritualità è necessario in primis conoscere che cosa sia lo spirito.

Provo a fare una sintesi delle diverse interpretazioni che ne sono state date.



Lo spirito

In generale, l’Io-psyché dell’essere umano ha ipotizzato che possa esistere la materia e all’interno della materia una forza vitale, non visibile dai sensi, distinta ma nello stesso tempo interagente con la materia stessa:

lo spirito.

Sostanzialmente riconoscendo due enti diversi,

materia e spirito.

Etimologicamente spirito deriva da pneuma ossia vitalità del corpo, dal latino spirare, soffiare, ma anche respirare. Si tratta di ciò che fa

respirare la materia,

che le dà vita.

Tutti, sostanzialmente, convergono verso questa definizione anche estendendola a un

soffio
che animerebbe tutte le cose esistenti

Il termine spirito spesso è accostato al termine di anima, vediamo che cosa significa.

L’anima

Anche anima deriva dal latino e significa soffio, vento e la si intende con la parte vitale esattamente come per lo spirito, anche essa percepita come

distinta
dal corpo fisico dalla materia.

Infatti, in conseguenza di ciò, molti la ritengono un sinonimo di spirito. Si tratta degli stessi enti che attualmente sono stati interpretati con i termini,

Io, mente, coscienza.

Infatti, anche

anima e psyché sono stati considerati sinonimi.

In realtà vediamo all’opera sempre gli stessi concetti che variano di sfumature, ad esempio all’anima le attribuiscono caratteristiche che rimarrebbero tali anche se il corpo fisico si modifica. Lo spirito invece è letto come un’estensione della stessa, anche psyché significa respirare, soffiare.

L’interpretazione del cristianesimo

Il cristianesimo attribuì a tale spirito la qualità di santo. La questione di uno spirito diverso dall’anima non si pone in quanto a ben vedere concettualmente sono la stessa cosa sono lo stesso processo.

Il concetto di Dio e il dogma

Non spiegandosi il funzionamento dello spirito-anima-psyché inventarono

il concetto di Dio:
lo spirito non poteva che essere l’anima di Dio.

Vediamo in breve cosa significhi quest’ultimo termine:

L’Io-psyché degli esseri umani lo ha inventato attribuendogli le qualità di

essere supremo

(in quanto generatore di anime)

e quindi

se era capace di creare tale realtà

non potevano fare altro che

venerarlo.

Se qualcuno è in grado di creare un essere umano, la natura,

 non può che avere poteri straordinari

(onnipotenti, onniscienti).

Nel mondo i diversi esseri umani se lo sono rappresentato in modi diversi. Non potendo verificare tutto ciò ma vedendo la manifestazione sensibile pensarono che comunque

questo qualcosa dovesse essere fatto oggetto di fede,

fatto diventare

dogma,

termine che indica, infatti, un principio fondamentale formulato dall’Io-psyché e posto alla base dell’ipotesi inventata e che, necessariamente,

deve essere ritenuto vero

(non soggetto a discussioni).

Il termine dogma deriva dal greco antico dokeo e significa

opinione,

che è stata fatta divenire dall’Io-psyché stesso che l’ha inventata,

verità di fede.

Il livello spirituale dell’esistenza

Tutto parte dall’idea che

esisterebbe un livello spirituale dell’esistenza

in conseguenza del quale percepiamo la vita, l’intelligenza. Verso tale processo dotato di poteri soprannaturali, diversi da quelli sensoriali, di cui disponiamo (infatti un essere umano normale non può creare la manifestazione sensibile, non ne dà prova). Tale spirito è in tutti infatti percepiamo la vita in tutti, quindi lo spirito, la spiritualità, non è attribuibile soltanto al praticante una religione, infatti, anche molti non religiosi, non credenti, rivendicano una propria spiritualità, per questo motivo si parla di

spiritualità laica.

In realtà l’essere umano da sempre sta tentando di scoprire come funzionino le cose della natura, come si è formata, il senso dell’esistenza e visto che la materia è per così dire mortale e, per molti di loro, senza senso

dovevano immaginare per forza qualcosa di superiore alla materia.

La religione, la spiritualità, evidenziano semplicemente la stessa esigenza di voler vivere, comprendere l’esistente. Ma la prova che molto c’è da scoprire e che non è stato spiegato sono proprio i dogmi, le opinioni che dovrebbero essere scambiate per vere e a cui credere, ossia

esiste un qualcuno capace di creare la manifestazione sensibile noi stessi

e che è dotato di poteri particolari.

Quindi

un pensiero prodotto dall’Io-psyché

e tutti dovrebbero aver fede, credere

in quell’opinione.

Quindi, per intraprendere un cammino spirituale è necessario riconoscere che ci sono due enti la materia e lo spirito dove la materia è appunto materialità da cui liberarsi in favore di questa

forza animante,

attribuita a un Dio, divinità.

Esiste uno spirito separato e separabile dalla materia?

Ma esiste davvero uno spirito separato e separabile dalla materia?

Attualmente la scienza è giunta a formidabili studi e ricerche sulla materia e sulla psyché, studi che hanno condotto gli scienziati a verificare e ad elaborare il

concetto di entanglement, di intreccio, di non separabilità

che hanno individuato a livello di funzionalità sub-atomica. Tale inseparabilità è stata dimostrata da Bell, evidenziando come un’esperienza avvenuta nel passato tra due particelle subatomiche crea tra di esse una interazione inscindibile, non separabile, per cui il comportamento di una, condiziona in modo diretto e simultaneo il comportamento dell’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa.

Qui c’è da considerare che se è vera la teoria del big bang tutte le microparticelle hanno interagito tra di loro e sono quindi una volta separate

 (espansione dell’Universo, radiazione di fondo)

una inscindibile dall’altra e comunicano non localmente, sono entangled.

Il corpo umano formato da microparticelle evidenzia l’Io-psyché e se è entangled con ogni altra microparticella necessariamente anche l’Io-psyché che evidenzia lo è.

Il teorema di Bell è in essere ed è stato confermato da Alain Aspect affermando che la non località è una caratteristica fondamentale e irrinunciabile del mondo microscopico, che le particelle subatomiche sono capaci di comunicare istantaneamente a prescindere dalla loro distanza. Evidenziandosi l’Io-psyché da esso l’entanglement quantistico è anche coscienziale come dimostrato dagli studi Sigmasofici

Quindi, se materia e spirito sono non separabili ma un unico processo uno dei

dogmi proiettivi

  • dell’esistenza di una psyché separata dalla materia
  • dello spirito separato dalla materia
  • dell’esistenza della spiritualità, non importa se laica o meno (…)

vanno in remissione.

Con la Sigmasofia ho aperto la fase dell’

“oltre”.


Fine introduzione:
continua


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