VIA DI CONOSCENZA SIGMASOFIA

FONDATORE

Nello MANGIAMELI

∑ophy

Official web site

Home » La Via di Conoscenza Sigmasofia » L’approccio Sigmasofico alla conoscenza

L’approccio Sigmasofico alla conoscenza

fulmini sul mare

La mia

ricerca pratico-teorica

(anche storico-filosofica)

sulla coscienza e sull’ecologia,

nell’accezione più ampia, le esperienze, vissute integralmente, che mi hanno evidenziato la possibilità di poter

auto-determinare-realizzare, auto-organizzare, auto-rigenerare-guarire,

ripristinare la naturale omeostasi, conoscere se stessi, in ogni fase dell’esistenza,

mi hanno spinto a coniare i termini

Sigmasofia

e

Io-soma-autopoiesi

ad indicare rispettivamente la

Via di conoscenza,

da me fondata, per realizzare gli

stati di auto-consapevolezza indicati

e

l’unità inscindibile, formata dalle componenti

psichica (Io),

corporea (somato)

energetica (campo vitale, vita-autopoiesi),

che costituisce ogni parte-Universi, in primis, l’essere umano.

Il terrmine autopoiesi deriva dal greco autos che significa se stessi

e poiesis che significa crazione,

ossia creato da se stessi:

una delle caratteristiche fondamentali della Sigmasofia.Assume anche, in parte, i significati-significanti proposti da Maturana e Varela. Autopoiesi è, inoltre, il nome dato alla pratica operativa del metodo le

autopoiesi olosgrafiche

o

tecno-ontos-sophos-logie sigmasofiche.

La storia e l’epistemologia dei nuovi conii

Sigmasofia e Io-somato-autopoiesi

dimostra la loro inscindibilità, per questo proporrò la visione unitaria della

Sigmasofia

Io-somato-autopoietica

esattamente per come l’ho riconosciuta e consapevolizzata  in trent’anni di sperimentazioni.

Entriamo.

Che cosa è la Sigmasofia Io-somato-autopoietica?

Per spiegare tale conio è necessario condividere il concetto di

sommatoria più proprietà emergente

simboleggiati dal lemma

∑igma -∑-,

ossia la somma e la conseguente estrapolazione della sintesi dei significati essenziali delle esperienze vissute, nonché di quelle scientifiche e filosofico-coscienziali maggiormente significative, d’avanguardia. Poiché il termine sofia sta ad indicare la saggezza, di conseguenza si ottiene che la

Sigmasofia

è la saggezza derivante dalla presa di consapevolezza

conseguente al vissuto diretto,

dei significati-significanti essenziali della

proprietà emergente derivante dalla

sommatoria delle proprie esperienze e conoscenze.

La pratica vissuta ci ha fatto prendere coscienza di alcuni

stati dell’essere, l’ontos

da cui si evidenzia

saggezza, sophos,

ma anche

linguaggio, scienza, logos.

Da qui, la necessità di indicare con il termine

Io-ontos-sophos-logia

la naturale trans-mutazione della psicologia, tale sintesi.

Il metodo Sigmasofia si avvale di numerosi nuovi termini che sono scaturiti dalla necessità di rendere semplici e di sintetizzare processi, in realtà soltanto da vivere e per questo

difficilmente traducibili in parole.

Ciononostante ho cercato di trovare termini che meglio si avvicinassero al vissuto, utilizzando, talvolta, l’etimologia greca, poiché, spesso, più si addiceva al concetto da descrivere. È quindi necessario, prima di addentrarsi nei vari argomenti proposti, conoscere questo

innovativo

linguaggio olistico-autopoietico,

la cui spiegazione darà già delle indicazioni sui concetti fondamentali della Sigmasofia.

Accennavo precedentemente che la

Sigmasofia può permettere la

trans-mutazione

(trasformazione)

di se stessi.

Poiché ciò può avvenire necessariamente mediante la

formazione vissuta a se stessi,

ossia mediante il

lavoro tendente alla conoscenza

(per la Sigmasofia essenzialmente pratico e mai soltanto nozionistico)

della

totalità delle proprie componenti, sia acquisite che innate,

in tutte le loro manifestazioni

(sui piani istintivo, emozionale, psichico, relazionale,

somatico ed olistico-autopoietico, non locale).

Durante la pratica formativa, utilizziamo il termine

trans-mutazione,

trans significa attraverso,

ad indicare, quindi, che la mutazione (di ogni stato Io-somato-autopoietico) può avvenire mediante questo percorso vissuto,

il più delle volte duro e lungo, all’interno di se stessi.

La Sigmasofia ha inoltre sperimentato interiormente ciò che la fisica ha scoperto, ossia che

tutto e atomicamente legato,

cioè ogni componente dell’esistente in realtà non è separata dalle altre, così come i nostri sensi ordinari invece sembrano percepire. La Sigmasofia aggiunge che

tutto è atomicamente e coscienzialmente legato,

poiché il campo coscienziale, ossia la funzionalità innata che permette di

prendere coscienza e di consapevolizzare l’esistente

è insita nelle microstrutture formanti l’atomo stesso, ed è quindi, per

Entanglement fisico e coscienziale,

presente nell’Universo.

Tuttavia sarebbe più preciso parlare di

Universi,

poiché come anche la Fisica ha riconosciuto, ne esistono più di uno, ma, se tutto è legato si può tranquillamente parlare di un unico campo esistente, che la Sigmasofia indica con

l’Universi-parte.

Ne deriva, quindi, che l’essere umano non soltanto è considerato Io-soma-autopoiesi ma, essendo lui stesso atomicamente e coscienzialmente legato, può essere legittimamente indicato come

parte-Universi,

così come ogni manifestazione esistente (gli animali, le piante, i minerali). Tale termine sta ad indicare quindi l’evidenziazione della parte (l’essere umano, la pianta, l’animale ecc.) da questo stato di non separazione delle cose, anche se i nostri sensi, se non potenziati e allenati in tal senso, la percepiscono come un insieme di enti separati.

Il metodo Sigmasofia fornisce gli strumenti operativi (tecno-ontos-sophos-logie), affinché il ricercatore sviluppi la propria

mitopoiesi olistico-autopoietica.

Tale termine deriva dal greco ed è composto dalle parole

mito

narrazione vissuta delle proprie gesta

e

poiesi

creazione,

viene utilizzato in Psicologia per indicare la

ricostruzione e la creazione della propria storia personale,

in base al lavoro analitico svolto su di sé. In Sigmasofia viene utilizzata la stessa accezione con l’estensione alle prese di consapevolezza, vissute, raggiunte della componente olistico-autopoietica non localistica. L’approfondimento della conoscenza di se stessi avviene, quindi, da una parte con l’indagine, vissuta, della propria componente acquisita, ossia tutto ciò che rientra nella sfera percepibile, immediata: la propria storia personale, costituita appunto dalle varie esperienze acquisite, i contenuti delle varie emozioni e istinti (la rabbia, la gioia, il dolore, la paura, ecc.) e le proprie modalità relazionali con se stessi e con l’altro, dall’altra parte con l’indagine della componente olistico-autopoietica innata, non localistica, ossia ciò che crea l’esistente, al di là del contenuto, del luogo (coscienziale o fisico), ovvero

l’Universi-parte da cui scaturisce l’esistente in tutte le sue manifestazioni:

sensibili e sovrasensibili, locali e non locali.

Per sensibili e locali s’intende la sfera che ricade nel percepibile ordinario, per esempio la gioia o il dolore nel luogo coscienziale, la sedia o il tavolo nel luogo fisico, con le seconde (sovrasensibili e non locali) s’intende evidenziare la sfera non direttamente percepibile dai sensi ordinari ma comunque esistente, o meglio generante la materia (secondo l’esempio fatto prima: la vita-autopoiesi, i principi attivi olistico-autopoieticiordine implicito– innati) da cui si evidenziano l’atomo, la cellula e quindi il corpo che proverà la gioia o il dolore o l’aggregazione di particelle che costituirà ciò che convenzionalmente denominiamo, la sedia, il tavolo, la parte) e che quindi è non locale perché si evidenzia dal

Tutto è atomicamente e coscienzialmente legato e transfinito.

L’insieme di narrazioni mitopoietiche nascono quindi dal vissuto e sono in continua transmutazione via via che il ricercatore sperimenta, pratica.

La transmutazione mitopoietica

o

costruzione della propria teoria conseguente il vissuto

costituisce i patrimonio fondativo

di ogni ricercatore in Sigmasofia di ogni parte-Universi.

Ciò è sempre in riferimento all’innato e simultaneamente all’acquisito, che formano un campo unico.

La pratica integrale, realizzata al di fuori del linguaggio verbale, evidenzia, inoltre, il

∑igma

sommatoria più proprietà emergente

del cervello enterico-viscerale con quello cerebrale e con quello core-cerebrale (del petto-cuore) ed ancora con la coscienza-intelligenza della cellula e dell’atomo, che esprimono facoltà:

  • auto-rigeneratrici (di auto-guarigione),
  • differenziatrici (di auto-realizzazione-determinazione-organizzazione)
  • ontos-sophos-logiche (dell’essere, della saggezza, della scienza)
  • olistico-autopoietiche (di Kraino: che significa io compio e di autocreazione.

Da ciò, il ricercatore Sigmasofico fa scaturire la propria

identità-individuazione

in Sigmasofia denominata

archetipo acquisito funzione Ypsi.

I processi finora indicati

Sono sempre esistiti

così come lo sono le parti-Universi, gli esseri umani integrali, olistici, che hanno saputo

estendere la propria consapevolezza alla non località,

 ossia al

campo coscienziale olistico-autopoietico Io-psychè, innato

veicolante

l’intenzionalità olistico-autopoietica,

fondante la loro azione

Molti esseri umani evidenziano di

non essere consapevoli della loro stessa scaturigine,

della loro

essenza olistica non localistica,

per questi motivi si propone

l’epistemologia Sigmasofica,

ossia le condizioni, le tecno-ontos-sophos-logie coscienziali, attraverso cui si può raggiungere

conoscenza olistico-autopoietica.

In definitiva, la

manifestazione sensorio-percettiva della parte-Universi

si evidenzia dal

determinismo olistico-autopoietico innato

per questo motivo tutto l’esistente è, di fatto,

Io-somato-autopoietico.

In questo, la progressione formativa proposta dalla Sigmasofia:

dalla parte-Universi

(essere umano)

all’Universi-parte transifnito (mai finito) che siamo.

Non vi è parte-Universi che, per così dire, si limiti alla sola sfera materiale, fisica, distinguendosi da quella coscienziale e autopoietica: sono un campo unico, inscindibile e

funzionano simultaneamente, sempre.

Se tutto è parte integrante e inscindibile di Tutto l’esistente,

ogni manifestazione, ogni atto lo è,

di qui l’individuazione che molte discipline quali

la musica, la danza, il canto, l’arte, le scienze,

le pratiche operative, in definitiva l’azione, sono

isonomia olistico-autopoietica,

ciò che è della parte-Universi è dell’Universi-parte e viceversa

Vediamo ciò in azione negli

automatismi olistico-autopoietici di un feto mentre si,

appunto, auto-crea, auto-differenzia e sviluppa.

Tali automatismi innati o

pulsione olistico-autopoietica a vivere, a conoscere

 non ha tecnicamente necessità di produrre patologia, processo che si evidenzia quando il

naturale free-flow (flusso libero) ecologico innato viene ostacolato.

Tale pulsione opera e si evidenzia nel  

campo coscienziale olistico-autopoietico non localistico e locale che nella sua manifestazione sensorio-percettiva riconosciamo con il nome di Io-psyché.

Gli ingredienti che formano il

campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché:

(campo elettrodebole, elettromagnetico, atomico-nucleare, gravitazionale, morfogenetico)

riconosciuti attraverso il vissuto diretto, integralmente, producono

omeostasi olistico-autopoietica,

equilibrio armonico funzionale continuo durante le fasi di trans-mutazione auto-formativa.

Il principio attivo omeostatico in sostanza

auto-regola le funzionalità innate dell’Universi-parte, noi stessi,

ha quindi caratteristiche olos-direzionali, in quanto presente e potenziale in qualunque luogo, direzione.

L’auto-individuazione coincide con l’Universi-parte,

i principi attivi dell’Universi presenti nella parte,

consentono l’azione della parte che risale e consapevolizza di essere Universi

Il campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché dell’Universi-parte, se stessi è

il motore che

crea e in-forma

le forze

elettromagnetica, elettrodebole, atomico-nucleare, gravitazionale

 nonché quella morfo-genetica,

per questo viene anche denominato

campo M.A.C.

Morfo-Atomico-Coscienziale,

ricreando continuamente

la morfologia innata delle parti-Universi.

L’Io-psychè deve formarsi a se stesso e vivere il campo coscienziale olistico-autopoietico da cui si evidenzia, per far questo è necessario

accettare e incondizionatamente risalire e transmutare ogni ostacolatore da lui stesso prodotto, per autoriconoscersi qual realmente è,

Maieuta Sigmasofico

o

Agathoi iatroi autopoietico,

l’essere amante dei significati-significanti,

dell’ontos-sophos-logos-olos-Kraino

vissuti e riconosciuti

(attraverso technè autocreate),

all’essenza della vita-autopoiesi,

del campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché

dell’Universi-parte, se stessi

error: Content is protected !!