Nel 2002 organizzai e realizzai
una serie di esperimenti sull’Io-psychè e sul
campo coscienziale-encefalo innato, da cui si evidenzia,
che, a mio esclusivo avviso, potrebbero
rivelarsi significativi nel futuro prossimo.
Ho scoperto, infatti, che a determinate condizioni,
facendo praticare con intensità alcune
specifiche Autopoiesi olosgrafiche
(innovative meditazioni-concentrazioni dinamiche),
aventi il potere di stimolare il campo istintivo-emozionale
di due ricercatori Sigmasofici
(una coppia sessualmente molto affiatata),
essi, successivamente, assunsero la capacità consapevole di
comunicare simultaneamente uno con l’altro,
indipendentemente dalla distanza che li separava
(pochi metri o centinaia di chilometri).
In alcuni loro insights intuitivi,
è come se ognuno dei due sapesse esattamente
cosa stesse facendo l’altro.
Questo esperimento ho potuto spiegarlo nel modo seguente:
la
teoria che stabilisce l’impossibilità di comunicazioni più veloci della luce
è da considerarsi superata a livello coscienziale
e la comprova la riscontro nel fatto che
quei due esseri umani sono connessi non localmente,
sono inscindibili,
“comunicano” simultaneamente
(eliminando ogni tempo per la trasmissione del messaggio emozionale).
Questa scoperta implica che la cosiddetta
realtà soggettiva esiste.
Nonostante la solidità e la semovenza del soma dei due formanti la coppia, è possibile riscontrare che quello stesso soma è in realtà progressivamente rarefatto, esprime radiazioni (elettromagnetiche, infrarosso ecc,) fino ad evidenziare le microparticelle (inscindibili l’una dall’altra) e gli spazi cosiddetti vuoti tra microparticelle ma, a ben vedere, inconcepibilmente pieni di in-formazioni innate. Per comprendere questo passaggio dobbiamo prima comprendere il
concetto di vuoto in-formato.
Lo si percepisce attraverso la
visualizzazione olistico-autopoietica
(il modo di visualizzare è esattamente lo stesso attraverso cui con gli occhi chiusi percepiamo, interiormente, le immagini oniriche più che tridimensionali durante i sogni):
si crea-percepisce l’immagine; poi se ne crea-percepisce un’altra, la sommatoria di queste due creazioni-percezioni dà vita ad una proprietà emergente, ad una risultante, che se a sua volta visualizzata con attenzione ci permette di riconoscere in essa le due create-percepite.
La tridimensionalità di questa immagine risultante (che contiene distintamente le altre due) è una componente interessante della visualizzazione. Voglio comunicare che
ogni proprietà emergente contiene per intero le in-formazioni
(le prime due immagini)
da cui si evidenzia.
Anche continuando a creare-percepire immagini,
parteciperemo-osserveremo che ogni singola proprietà emergente
conterrà sempre le immagini che la formano.
In sintesi:
ogni proprietà emergente da sommatorie include e trascende
tutte le in-formazioni degli addendi che la formano.
Questa caratteristica della visualizzazione mi ha permesso di elaborare
un modo totalmente nuovo di comprendere i principi attivi innati di
auto-organizzazione e di ordine
(sempre innato dell’interiorità, del campo coscienziale).
Non ho proceduto attraverso
la modalità di sezionare, di suddividere un contenuto
in parti sempre più piccole, per studiarle:
infatti, la percezione-visualizzazione delle immagini illustrata sopra, per variazione-contrasto, mi ha permesso di
riconoscere il funzionamento simultaneo d’insieme del campo coscienziale
da cui quelle immagini e proprietà emergenti si evidenziano.
Questa presa di consapevolezza, applicata alla coppia dell’esempio iniziale, in sintesi mi legittima ad affermare che l’Io-psyché che utilizziamo può creare diversi stati di auto-consapevolezza: il motivo per cui
la coppia dell’esperimento resta in funzionamento emozionale simultaneo, indipendentemente dalla distanza l’uno dall’altra,
risiede nel fatto che la
loro separazione a livello micro-particellare, quantistico e oltre,
semplicemente non esiste
(è una percezione creata, a livello sensorio-percettivo).
Ho verificato che a livello microstrutturale di funzionamento,
quei due soggetti non sono entità individuali e auto-individuate
(intese nell’accezione comune)
ma ingredienti di uno stesso organismo fondamentale che ho denominato
Universi-parte,
micro-particellarmente e coscienzialmente legato
entangled.
Spiego con una metafora.
Immaginate un solo uccello che vola nel cielo, nell’aria.
Immaginate due telecamere, una che lo riprende dall’alto verso il basso e un’altra che lo riprende frontalmente e che queste immagini vengano proiettate su due monitor. I soggetti che dovessero guardare quei monitor potrebbero pensare all’esistenza di due uccelli, separati, a causa della posizione di ripresa differente delle telecamere. Ma continuando ad osservare i due monitor qualcuno potrebbe rendersi conto che
quegli uccelli comunicano tra loro,
simultaneamente.
legame misterioso tra loro,
non locale,
inspiegabile.
Fuor di metafora, il funzionamento coscienziale a livello di microparticelle, di meccaniche quantistiche e oltre -dalle grandezze di Planck e oltre-,
è un livello di realtà coscienziale del quale non siamo minimamente consapevoli,
con caratteristiche differenti da quelle solo sensorio-percettive in cui ci riconosciamo.
Se le due persone dell’esperimento ci appaiono separate
è perché non riconosciamo l’entanglement micro-particellare e coscienziale
che le rende un unico corpo funzionante simultaneamente.
L’analogia con l’uccello singolo della metafora inizia ad evidenziarsi: la coppia a quel livello di funzionalità è entangled, è un unico corpo, con le due telecamere posizionate diversamente, sembrano due distinte e separate, riconoscendo lo stato di entanglement coscienziale e micro-particellare, potremo riconoscerle che sono lo stesso essere in azione. Per il sensorio-percettivo, identificato in se stesso, esse sono parti separate (Io e Tu), ma implementando la percezione, la visualizzazione, si scopre che a quel livello di funzionalità
non sono due esseri umani separati,
bensì sono la proprietà emergente di
un’unità micro-particellare-coscienziale inscindibile, in stato di entanglement.
Per questo motivo, parlo di archetipo acquisito campo istintivo-emozionale e aggredior e non di istinti, di emozioni. Ogni cosa della realtà fisica si evidenzia da tale campo in-formato. Il campo istintivo-emozionale che troviamo in ogni essere vivente, quindi anche nella coppia (in realtà unico essere entangled) dell’esperimento
è semplicemente la quantità di questo campo di vita-autopoiesi in-formato, innato, che consente alla parte-Universi, all’essere vivente, di dare continuità di vita-autopoiesi nel corpo (dal cosiddetto punto nascita al punto morte) per poi essere riassorbito dalle funzionalità in-formate innate di tale campo.
L’Universi di cui siamo parte integrante e inscindibile, entangled,
non è una proiezione,
non è un ologramma
e, soprattutto,
non è un’illusione proiettiva
come taluni scienziati (ad esempio Bohm), sembrano affermare.
Si tratta di un processo che va dal sensorio percettivo al micro-particellare, al quantistico e oltre. Questo Universi veicola funzionalità innate, sorprendenti:
la separazione tra microparticelle che formano la manifestazione visibile semplicemente non esiste e non è mai esistita,
se non per
le interpretazioni riduzioniste che in quel modo hanno interpretato.
Ciò significa che a livello innato quantistico e sub-quantistico
tutti i processi sono in stato di entanglement,
nessuna della parti-Universi esistenti, nulla escluso, a quel livello di funzionalità è scissa, separata,
tutto è simultaneo con tutto
Tutta la natura, niente escluso, è una e sembra essere transfinita
(mai finita, in quanto non si conoscono i confini dell’Universo).
Si tratta di una rete di simultaneità, continuamente presente, continuamente agente, in cui la convenzione acquisita spazio-tempo è una fluttuazione funzionale a molti applicativi della funzionalità soltanto sensorio-percettiva.
A quel livello di funzionalità, di entanglement micro-particellare-coscienziale il concetto di località trova altri significati: infatti,
la località è riconoscibile e applicabile soltanto all’Universi-parte transfinito
appunto perché nulla è scindibile da ogni altra parte è un unico corpo.
Siamo fluttuazioni di un sistema unico, più complesso.
La realtà innata vive nel continuo presente, non ha inizio–svolgimento–fine, si tratta della in-formazione innata capace di includere e trascendere i concetti di passato, presente, futuro, propri della convenzione spazio-tempo, ma che in realtà nel continuo presente sono inclusi e trascesi.
Per questo motivo la pratica delle Autopoiesi olosgrafiche ci permette di produrre insights intuitivi che ci permettono di
visualizzare scene del cosiddetto passato,
creare intuizioni attendibili del cosiddetto futuro,
insights di visione remota nel qui ed ora
e così via.
Bohm ha però ragione quando rileva l’esistenza del suo
olos-movimento
infatti,
ciò che si sta muovendo come un unico corpo
è l’Universi-parte complessivo.
Le in-formazioni innate sono esistenti non localmente, simultanee in tutto l’Universi: siccome ne siamo parte entangled inscindibile è possibile affermare che ogni parte-Universi contiene le in-formazioni complessive.
È questo il funzionamento innato che la coppia
che ha interagito intensamente ha evidenziato,
determinando la comunicazione simultanea
(quindi, oltre la velocità della luce e a distanza),
l’uno in conseguenza dell’aver vissuto esperienze intense era nel pensiero-emozione dell’altro, e questo pensiero-emozione emerge dalla funzionalità entangled, ciò spiega i fenomeni di telepatia, di tele-somato-patia riconosciuti e altri, verificati.
Tutte le manifestazioni della vita-autopoiesi si evidenziano da questo campo in-formato che ho denominato
determinismo olistico-autopoietico dell’Universi-parte transfinito,
per così dire, nessun atomo dell’universo sfugge a questa legge innata.
Dalle particelle subatomiche alle galassie, tutto è parte-Universi, è Universi-parte. L’encefalo-Io-psyché è lo strumento operativo per decodificare le in-formazioni innate e acquisite, infatti dimostra di poter utilizzare, e di conservare miliardi di miliardi di in-formazioni!
Non sto trattando della natura olosgrafica della realtà complessiva
secondo l’accezione scientifica,
bensì con le straordinarie varianti secondo l’accezione sigmasofica.
Una prova.
I ricordi non sono memorizzati in determinate aree dell’encefalo.
Non sono immagazzinati nei neuroni o in gruppi di neuroni, ma nel campo coscienziale complessivo in-formato di cui sto trattando, che si avvale dell’encefalo (che ha contribuito a evidenziare) per riconoscerli.
Il cervello funziona utilizzando l’entanglement micro-particellare-coscienziale, per questo motivo può creare la percezione di incommensurabili quantità di in-formazioni (di ricordi), perché soltanto il sensorio-percettivo lo riconosce come di grandezza definita, ma esso è parte di funzionalità estese, olistiche.
L’encefalo potenzialmente può creare-percepire transfinite in-formazioni perché anche la sua neuro-plasticità coscienziale è entangled.
Infatti, l’Universi, di cui è parte inscindibile, non ha nulla a che vedere con la durata media di vita della parte-Universi denominata essere umano. Le in-formazioni innate-acquisite sono operanti nell’Universi-parte, l’Io-psychè-encefalo (disponibile ad ogni essere umano) è lo strumento per decodificarle e per usarle.
Significativa è la capacità innata di poter recuperare velocemente una qualsivoglia in-formazione dalla memoria, ciò a livello localistico (del solo corpo umano) è già abbastanza spiegato, ma
troverà estensioni transfinite quando l’essere umano si renderà conto che il suo schema corporeo non coincide con l’antropomorfologia distinta da altre parti, ma con l’Universi-parte stesso:
tutto sarà riconosciuto come simultaneo con tutto.
Per iniziare a comprendere il processo, proviamo a riflettere sull’abilità dell’Io-psyché-encefalo di distinguere l’enorme quantità di frequenze luminose e sonore che si riconoscono attraverso i sensi: le in-formazioni innate si percepiscono come un insieme di frequenze prive di significato che l’Io-psychè-encefalo, essendo parte inscindibile, transmuta in immagini coerenti, significative. La sua capacità di creazione consiste esattamente nel convertire matematicamente le in-formazioni esistenti in definite percezioni interiori, traslabili al cosiddetto esterno.
Nel dominio dell’entanglement micro-particellare-coscienziale, la sensorialità ad esempio viene percepita come la sovrapposizione e il funzionamento simultaneo di tutti i sensi: l’udito è fusionale con la vista, l’olfatto, il tatto e con frequenze e irradiazioni esistenti nell’Universi, le stesse frequenze a cui sono sensibili le cellule in-formate del corpo.
La realtà olistico-autopoietica entangled esiste! L’aspetto più sbalorditivo è che la concretezza del mondo, se la si penetra,
la si scopre come un
olos-movimento di in-formazioni innate
da riconoscere e da transmutare in percezioni sensoriali,
così come penetrando la percezione sensoriale
possiamo risalire all’in-formazione innata
da cui il processo sensoriale stesso si evidenzia.
La realtà olistico-autopoietica va dal sensibile al sovrasensibile, dal localistico al non locale: un campo unico, l’Io-psychè può individuarsi ovunque in queste estensioni coscienziali transfinite.
Anche le religioni, le filosofie orientali, così come la scienza di Bohm e Pribam, dovranno convenire che
l’Universi-parte non è un’illusione,
ma
è formato da una complessità transfinita da riconoscere:
la
remissione dell’inutile concetto di illusione!
Non importa se scientifico o filosofico.
Siamo emettitori-ricevitori simultanei delle transfinite in-formazioni innate esistenti, e ciò che intuiamo di questo esistente lo transmutiamo in realtà fisica, per questo taluni scienziati sono arrivati
a ipotizzare l’esistenza di miliardi di mondi esistenti
(un super-ologramma dicono),
ma più che un paradigma olografico si sta evidenziando il
paradigma E.C.A.
quello che ci condurrà a riconoscere che l’Io-psyché, operante in ogni essere umano,
è di fatto una porzione inscindibile
dell’unico campo coscienziale entangled da cui si
evidenzia, dove tutto è simultaneo,
gli
stati estesi di coscienza che viviamo in Sigmasofia
(o, secondo l’esempio di prima della coppia che comunica simultaneamente)
è conseguenza di questa presa di consapevolezza.
In definitiva: l’Io-psyché-encefalo è evidenza del campo coscienziale innato, tutti gli ingredienti che lo formano, a quel livello funzionano simultaneamente, sono entangled,
tutto questo ha, per le mie valutazioni, delle implicazioni straordinarie nel futuro prossimo.
La concretezza della realtà complessiva deve integrare lo stato E.C.A. e potremo affermare che l’Io-psyché-encefalo è la densificazione di tale campo in-formato innato, si tratta della rivoluzione olistica (accezione Sigmasofica), di cui, a mio parere, tutte le discipline scientifiche dovrebbero occuparsi, infatti se le funzionalità quantistiche e sub-quantistiche, che agiscono nell’Io-soma in cui ci individuiamo, non sono altro che modi propedeutici per riconoscere l’entanglement, risulta chiaro che
ognuno è responsabile della consapevolezza del
proprio stato di funzionalità innato-acquisito,
queste di cui stiamo trattando determinano sempre remissioni di stati acquisiti ostacolanti il naturale fluire innato, per questo motivo, talvolta, assistiamo ad auto-rigenerazioni, auto-guarigioni e altro.
La mia scoperta dello stato E.C.A. implica che l’esperienza umana può declinarsi immersa nelle in-formazioni innate, determinando così la condizione che
non vi sono potenzialmente limiti all’entità delle
transmutazioni producibili in se stessi.
Tutto sembra divenire innatamente possibile, tutte le convinzioni derivanti dall’utilizzo dell’identificazione nel solo sensorio-percettivo dovranno essere trasmutate alla
luce della scoperta rivoluzionaria dello stato E.C.A.
Scrissi quanto sopra esposto circa dieci anni fa!
Ed ecco che oggi vengo a conoscenza del fatto che il Nobel per la fisica 2022 è stato vinto da Alain Aspect J. Clauser e A. Zellinger per le loro ricerche sui
fotoni entangled.
Nessun paragone o impossibile confronto, ma una considerazione voglio farla: dopo alcune critiche ricevute sulla mia scoperta dello
stato E.C.A.
Entanglement Coscienziale Autopoietico
(è stata messa in dubbio anche l’esistenza del termine entangled)
e all’articolo di cui sopra, ecco che la scienza, in particolare A. Aspect, da me citato in molti miei studi, vince il Nobel per la fisica proprio su quel tema, aprendo in misura maggiore la strada all’informatica quantistica.
La Scienza più di ogni altra disciplina può, realisticamente, trovare ulteriori spiegazioni e verifiche su quanto un semplice e selvaggio ricercatore sulla coscienza come me può fare, con mezzi minimi.
Nei miei liberi studi
interpreto la parola entanglement come non separabilità,
quegli studiosi di meccanica quantistica hanno parlato di intreccio, di aggrovigliamento per descrivere il comportamento delle particelle su scala microscopica. In Sigmasofia, affermo che l’Io-psyché (e il campo coscienziale da cui si evidenzia) è inscindibile dal soma, dalle particelle.
Attualmente, l’entanglement è alla base di molte tecnologie e delle loro applicazioni (Telecomunicazioni, informatica…).
Gli studi inerenti il premio Nobel contribuiscono a gettare le basi per
una nuova era tecnologica,
allo stesso modo in cui Io ho ipotizzato già da molti anni
la nuova era per la coscienza dell’essere umano
allorquando dovesse formarsi all’uso dello stato E.C.A.
- Io non sono uno scienziato e non voglio esserlo (dissi un giorno al mio amico Prof. In fisica teorica Mario Bruschi)
- Io non sono un ricercatore sulla coscienza e non voglio esserlo (mi disse il mio amico Mario Bruschi)
Ma, insieme convenimmo che era possibile affermare l’esistenza di una
- Scienza della coscienza (Mario Bruschi)
e di una
- coscienza della scienza (Nello Mangiameli)
gli feci notare che il termine scienza era incluso nel termine coscienza (mi rispose con un sorriso)
L’una sta entrando nello spirito dell’altra, per questo motivo, oltre a quelle riconosciute nell’articolo di cui sopra,
oggi rilevo delle possibili similitudini tra entanglement quantistico (scientifico) ed entanglement coscienziale (sigmasofico).
Alcuni esempi.
ENTANGLEMENT QUANTISTICO | ENTANGLEMENT COSCIENZIALE |
Una particella può essere in due diverse condizioni o stati nello stesso momento. | Uno stato Io-somatico espresso si trova in due stati: quello della manifestazione sensibile e quello della fisiologia innata da cui si evidenzia (che ne formano uno) |
Una particella può “ruotare” in una direzione o nell’altra – il cosiddetto spin– ma anche in entrambe le direzioni, contemporaneamente. | Uno stato Io-somatico (ad esempio, il processo del pensare), può essere percepito in una direzione o in un’altra: “a valle” come pensiero definito e abbinato a un significato; “a monte” come fisiologia innata che forma il processo del pensare; “a valle-monte” come percezione dei due momenti, simultaneamente |
Stati di sovrapposizione quantistica che restano tali fino a che un osservatore non misura lo spin e lo collassa ad uno solo degli stati | Prima di produrli, tutti gli stati Io-somatici si trovano in stato di sovrapposizione coscienziale, fino a che l’Io-psychè non assume di creare lo stato che gli interessa (ad esempio, il processo del pensare) e quindi collassa la sovrapposizione potenziale di tutti gli stati a quello che gli interessa usare. |
L’osservatore ha un ruolo, può dedurre che la cosiddetta realtà oggettiva è più estesa rispetto a quello che i sensi riconoscono. | L’Io-psychè ha un ruolo: vive che la cosiddetta realtà sensorio-percettiva va, senza possibilità di errore, dal sensoriale al sovra-sensoriale, dal localistico al non locale, è più estesa rispetto a quello che l’identificazione nella sola sensorialità, riconosce. |
Tutte le particelle quantistiche sono intrinsecamente collegate tra loro (entangled, per l’appunto), hanno la stessa sovrapposizione di stato | Tutti gli stati Io-somatici producibili (pensare, volere, sentire, concettualizzare, immaginare…) sono in stato di sovrapposizione potenziale (prima di essere agiti) sono entangled, per l’appunto |
Se si esegue una misura su una particella (provocandone il collasso, di spin su) si può osservare che su un’altra particella (che ha interagito con la prima), anche se distante da quella misurata, si provocherà simultaneamente lo stato spin giù. | Se si esegue una misura, ossia se l’Io-psychè produce uno stato Io-somatico definito, ad esempio, il ricordo di un’emozione con-partecipata con un altro essere umano, si osserverà una variazione emozionale in quest’ultimo, anche se posizionato a distanza dal primo (si può ottenere questo attraverso appositi esperimenti, ben congegnati) |
Per così dire, la sorte delle due particelle è indissolubilmente legata: entrambe subiscono la stessa alterazione al momento della misura, anche se questa è eseguita soltanto su una di esse | Due esseri umani che hanno interagito (nel nostro esperimento una coppia sessualmente affiatata) sono coscienzialmente legati, inscindibili, entrambi hanno la stessa variazione emozionale al momento in cui uno produce il ricordo dell’emozione vissuta precedentemente insieme, questo accade anche se sono posizionati a grande distanza l’uno dall’altro (nel nostro esperimento uno era posizionato a Torino, l’altro a il Cairo -stanza del Re piramide di Cheope-, uno evocava e risentiva l’emozione vissuta, l’altro, al Cairo, sentiva una variazione emozionale in simultanea). |
La scienza ha verificato più volte sperimentalmente a distanze sempre maggiori l’entanglement | La Sigmasofia sta verificando sperimentalmente a distanze sempre maggiori la simultaneità di variazioni. |
Secondo Einstein si tratta di una “inquietante” azione a distanza che può far affermare: ma come è possibile che qualcosa sia influenzato da un evento distante che sta accadendo altrove senza che nessuno di noi invii un segnale? | Per noi ricercatori Sigmasofici che cercavamo verifiche alla telepatia e alla telesomatopatia, l’azione simultanea a distanza ha coinciso con quello che volevamo (non ci ha inquietato, anzi…), e ci ha fatto affermare: finalmente stiamo iniziando a provare che un essere umano, anche se distante, può essere influenzato da un altro essere umano con cui ha interagito (un altro classico è il rapporto tra gemelli monozigoti), semplicemente evocando e risentendo, in un modo speciale -pratica delle Autopoiesi-, un’esperienza emozionalmente significativa |
Non può essere che questo avvenga istantaneamente perché non è possibile trasmettere informazioni a velocità superiori a quella della luce | Per me ricercatore “selvaggio”, la questione è stata più semplice: sapevo dell’esistenza della simultaneità (l’avevo verificata in altre esperienze, soggettivamente), di conseguenza ho verificato, ulteriormente, che esisteva un fenomeno di simultaneità indipendentemente dalla località in cui si era posizionati, per questo motivo, lo chiamai stato di de-localizzazione dell’Io-psyché |
La meccanica quantistica non descrive “completamente” la natura, ma è parte di una teoria – sconosciuta – più ampia: le particelle quantistiche incorporano anche qualche altro tipo di informazione che non riusciamo a misurare, ma la cui esistenza giustifica il fenomeno dell’entanglement | La Sigmasofia, ovviamente, non descrive completamente la natura!! Sono consapevole che ci sono leggi, principi attivi, ancora da scoprire. Però un processo sono stato in grado di individuarlo: l’esistenza di un campo coscienziale innato in-formato (che include, trascende ed evidenzia i più conosciuti campo elettrodebole, elettro-magnetico, gravitazionale, atomico nucleare) dalla cui esistenza si evidenzia il processo Io-somatico rivoluzionario che ho denominato entanglement coscienziale |
Aspect e Zeilinger hanno affinato la comprensione del problema (delle cosiddette variabili nascoste) e sono riusciti a creare stati di entanglement quantistico a distanza –il cosiddetto teletrasporto quantistico-. Si evidenzia che: il riuscire a controllare e a manipolare gli stati quantistici di particelle entangled può dare la possibilità di trasferire e memorizzare informazioni in modo enormemente più veloce, efficiente e sicuro, in contemporanea. | Sono riuscito a creare esperienze di entanglement coscienziale in almeno tre casi! Secondo me non si tratta di teletrasporto coscienziale, ma quanto che l’emozione vissuta e ricordata dal ricercatore a Torino, attraverso il campo coscienziale, risultava simultaneamente presente e disponibile anche al ricercatore posizionato a il Cairo. Siamo un unico corpo funzionante (in Sigmasofia denominato Universi-parte)! L’Io-psychè di ognuno attinge dallo stesso campo coscienziale da cui egli stesso si evidenzia, nel campo ci sono le memorie, le in-formazioni registrate e lo stesso Io-psyché (la cui densificazione è l’encefalo) è lo strumento che ci consente di prenderne consapevolezza. Esiste già la possibilità (almeno in tre casi) di trasferire simultaneamente le in-formazioni, lo si fa con l’Io-psyché esattamente al momento in cui prende consapevolezza del campo coscienziale da cui si evidenzia! (ma ancora è esperienza di pochi e non ripetibile da tutti, per il semplice motivo che dovrebbero formarsi a questo, per riuscirci -forse-) |
Nobel più che meritato! | Continuo a divertirmi nella ricerca coscienziale “selvaggia”😊 |
Il Fondatore della Via di Conoscenza Sigmasofia
Nello Mangiameli
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