In Sigmasofia, quando l’Io-psyché del ricercatore o del Maieuta, per cause non ancora consapevolizzate, vive e proietta
tracotanza, eccesso, superbia, narcisismo, orgoglio,
onnipotenza, prevaricazione, offendere con prepotenza
significa che sta evidenziando l’ostacolatore denominato,
Hybris
Può evidenziarsi in chi ha assunto o ha proiettato di assumere specifici e spesso auto-proclamati (non simmetrici al vissuto penetrato)
ruoli di potere interiore-esterno, lavorativo, sociale, artistico, formativo (…).
Si tratta di uno stato Io-somatico discrasico, ostacolante, che può insorgere nell’Io-psyché del ricercatore in Sigmasofia, talvolta durante le prime fasi della pratica Maieutica Io-somatica, in particolare quando attraversa la fase in cui sente come di aver capito tutto della Sigmasofia della vita (stato sempre da correggere).
Quando ciò accade, In conseguenza del principio attivo omeostatico coscienziale, si evidenzia sempre che
Hibris viene sempre punita da Nemesis,
la vendetta, l’ira, lo sdegno, il senso di colpa (…).
L’Io-psyché che la vive, che la proietta, induce potenzialmente, sempre, Nemesis in se stesso e/o nell’altro
L’ostacolatore Hybris è formato dall’insorgenza simultanea dell’
- Ostacolatore narcisismo
- Ostacolatore seduzione (ricerca di attenzione che valorizzi il proprio potere)
- Ostacolatore castrazione (violazione proiettiva dell’interiorità).
e, se non vissuto e transmutato, sfocia in forme di
pseudo consapevolezza con ricadute proiettive nell’azione.
C’è da considerare che In ogni Io-psyché possono evidenziarsi forme di
carisma, fascino, capacità di ispirare, persuasione, ampiezza di visione, volontà e capacità di rischiare e fiducia in sé stessi (…),
è necessario però verificare se queste emergenze non abbiano come sostegno altre morfologie conseguenti dell’ostacolatore Hybris:
l’impulsività, il rifiuto di ascoltare o di prendere consigli, irrequietezza, perdita di contatto con la realtà, orgoglio esagerato, schiacciante fiducia in sé stessi e non riconoscimento degli altri (…),
se ciò accade l’Io-psyché evidenzia sempre
auto-maieutica inefficace, disastrosa
e potenzialmente auto-causante danni anche estesi.
Accade esattamente che quell’Io-psyché
induca iatrogenamente, proiettivamente (in se stesso o in altri)
le stesse discrasie che presume di voler risolvere.
In questo caso, l’ostacolatore potere di fatto riduce la capacità di essere fusionali e quindi di comprendere realmente quello che si sta vivendo e quello che gli altri vivono.
Gli Io-psyché che vivono l’ostacolatore Hybris agiscono come se avessero subìto un trauma cerebrale:
- diventano più impulsivi, senza controllo, meno consapevoli dei rischi e, soprattutto, meno capaci di considerare i fatti assumendo il punto di vista degli altri, dei ricercatori.
- Alterano il reale vissuto di fusionalità.
La sindrome di Hybris si sviluppa soltanto dopo che il potere (o il presunto potere) è stato mantenuto per un relativamente breve periodo di tempo durante il quale l’Io-psyché ha veicolato una percezione soltanto autoreferenziale e localistica di se stesso auto-riconoscendosi così proiettivamente in forme di pseudo potere personale (rigorosamente incompleto), agendo al solo fine di potenziare tutti gli aspetti di se stesso proiettando di occuparsi di altri, di cui si ha bisogno proiettivo.
Si tratta della
fusionalità senza individuazione
e dell’individuazione senza fusionalità,
condizione che spinge a considerare la propria storia, di qualunque natura sia, come se fosse interessante per gli altri e per questo motivo parlando talvolta di se stessi in terza persona: la prova della perdita di contatto con la l’auto-consapevolezza non proiettiva.
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