Il senso dell’equilibrio è generato dall’Io-psyché, quando sa riconoscere e vivere la posizione e il controllo dello stato di autoconsapevolezza, quando può assumere consapevolmente posizioni e movimenti Io-somato-autopoietici, nello spazio-tempo e nel tempo olistico-autopoietico. Si basa su una complessa rete di organi e di vie nervose, nonché di stati coscienziali sensibili e sovrasensibili, locali e non locali.
A livello somatico, si individua nel labirinto vestibolare, capace di registrare mutamenti dinamici del capo, nella tridimensionalità. A livello autopoietico, si individua nei principi attivi di remissione dell’estensione, della profondità e di olospresenza, che coincidono con la disidentificazione dell’Io-psyché dal labirinto vestibolare.
Attraverso forti stimolazioni dell’area vestibolare o in caso di Io-somatizzazioni, si possono determinare nistagmi, cadute in posizione eretta (vertigini), disorientamenti.
In sintesi, il senso dell’equilibrio si può definire, quindi, come il principio attivo di autoconsapevolezza della pulsione olistico-autopoietica a vivere e a conoscere, che ritroviamo, in specifiche forme, nel principio attivo aequilibrium.