La mia
ricerca pratico-teorica
(anche storico-filosofica)
sulla coscienza e sull’ecologia,
nell’accezione più ampia, le esperienze, vissute integralmente, che mi hanno evidenziato la possibilità di poter
auto-determinare-realizzare, auto-organizzare, auto-rigenerare-guarire,
ripristinare la naturale omeostasi, conoscere se stessi, in ogni fase dell’esistenza,
mi hanno spinto a coniare i termini
Sigmasofia
e
Io-soma-autopoiesi
ad indicare rispettivamente la
Via di conoscenza,
da me fondata, per realizzare gli
stati di auto-consapevolezza indicati
e
l’unità inscindibile, formata dalle componenti
psichica (Io),
corporea (somato)
energetica (campo vitale, vita-autopoiesi),
che costituisce ogni parte-Universi, in primis, l’essere umano.
Il terrmine autopoiesi deriva dal greco autos che significa se stessi
e poiesis che significa crazione,
ossia creato da se stessi:
una delle caratteristiche fondamentali della Sigmasofia.Assume anche, in parte, i significati-significanti proposti da Maturana e Varela. Autopoiesi è, inoltre, il nome dato alla pratica operativa del metodo le
autopoiesi olosgrafiche
o
tecno-ontos-sophos-logie sigmasofiche.
La storia e l’epistemologia dei nuovi conii
Sigmasofia e Io-somato-autopoiesi
dimostra la loro inscindibilità, per questo proporrò la visione unitaria della
Sigmasofia
Io-somato-autopoietica
esattamente per come l’ho riconosciuta e consapevolizzata in trent’anni di sperimentazioni.
Entriamo.
Che cosa è la Sigmasofia Io-somato-autopoietica?
Per spiegare tale conio è necessario condividere il concetto di
sommatoria più proprietà emergente
simboleggiati dal lemma
∑igma -∑-,
ossia la somma e la conseguente estrapolazione della sintesi dei significati essenziali delle esperienze vissute, nonché di quelle scientifiche e filosofico-coscienziali maggiormente significative, d’avanguardia. Poiché il termine sofia sta ad indicare la saggezza, di conseguenza si ottiene che la
Sigmasofia
è la saggezza derivante dalla presa di consapevolezza
conseguente al vissuto diretto,
dei significati-significanti essenziali della
proprietà emergente derivante dalla
sommatoria delle proprie esperienze e conoscenze.
La pratica vissuta ci ha fatto prendere coscienza di alcuni
stati dell’essere, l’ontos
da cui si evidenzia
saggezza, sophos,
ma anche
linguaggio, scienza, logos.
Da qui, la necessità di indicare con il termine
Io-ontos-sophos-logia
la naturale trans-mutazione della psicologia, tale sintesi.
Il metodo Sigmasofia si avvale di numerosi nuovi termini che sono scaturiti dalla necessità di rendere semplici e di sintetizzare processi, in realtà soltanto da vivere e per questo
difficilmente traducibili in parole.
Ciononostante ho cercato di trovare termini che meglio si avvicinassero al vissuto, utilizzando, talvolta, l’etimologia greca, poiché, spesso, più si addiceva al concetto da descrivere. È quindi necessario, prima di addentrarsi nei vari argomenti proposti, conoscere questo
innovativo
linguaggio olistico-autopoietico,
la cui spiegazione darà già delle indicazioni sui concetti fondamentali della Sigmasofia.
Accennavo precedentemente che la
Sigmasofia può permettere la
trans-mutazione
(trasformazione)
di se stessi.
Poiché ciò può avvenire necessariamente mediante la
formazione vissuta a se stessi,
ossia mediante il
lavoro tendente alla conoscenza
(per la Sigmasofia essenzialmente pratico e mai soltanto nozionistico)
della
totalità delle proprie componenti, sia acquisite che innate,
in tutte le loro manifestazioni
(sui piani istintivo, emozionale, psichico, relazionale,
somatico ed olistico-autopoietico, non locale).
Durante la pratica formativa, utilizziamo il termine
trans-mutazione,
trans significa attraverso,
ad indicare, quindi, che la mutazione (di ogni stato Io-somato-autopoietico) può avvenire mediante questo percorso vissuto,
il più delle volte duro e lungo, all’interno di se stessi.
La Sigmasofia ha inoltre sperimentato interiormente ciò che la fisica ha scoperto, ossia che
tutto e atomicamente legato,
cioè ogni componente dell’esistente in realtà non è separata dalle altre, così come i nostri sensi ordinari invece sembrano percepire. La Sigmasofia aggiunge che
tutto è atomicamente e coscienzialmente legato,
poiché il campo coscienziale, ossia la funzionalità innata che permette di
prendere coscienza e di consapevolizzare l’esistente
è insita nelle microstrutture formanti l’atomo stesso, ed è quindi, per
Entanglement fisico e coscienziale,
presente nell’Universo.
Tuttavia sarebbe più preciso parlare di
Universi,
poiché come anche la Fisica ha riconosciuto, ne esistono più di uno, ma, se tutto è legato si può tranquillamente parlare di un unico campo esistente, che la Sigmasofia indica con
l’Universi-parte.
Ne deriva, quindi, che l’essere umano non soltanto è considerato Io-soma-autopoiesi ma, essendo lui stesso atomicamente e coscienzialmente legato, può essere legittimamente indicato come
parte-Universi,
così come ogni manifestazione esistente (gli animali, le piante, i minerali). Tale termine sta ad indicare quindi l’evidenziazione della parte (l’essere umano, la pianta, l’animale ecc.) da questo stato di non separazione delle cose, anche se i nostri sensi, se non potenziati e allenati in tal senso, la percepiscono come un insieme di enti separati.
Il metodo Sigmasofia fornisce gli strumenti operativi (tecno-ontos-sophos-logie), affinché il ricercatore sviluppi la propria
mitopoiesi olistico-autopoietica.
Tale termine deriva dal greco ed è composto dalle parole
mito
narrazione vissuta delle proprie gesta
e
poiesi
creazione,
viene utilizzato in Psicologia per indicare la
ricostruzione e la creazione della propria storia personale,
in base al lavoro analitico svolto su di sé. In Sigmasofia viene utilizzata la stessa accezione con l’estensione alle prese di consapevolezza, vissute, raggiunte della componente olistico-autopoietica non localistica. L’approfondimento della conoscenza di se stessi avviene, quindi, da una parte con l’indagine, vissuta, della propria componente acquisita, ossia tutto ciò che rientra nella sfera percepibile, immediata: la propria storia personale, costituita appunto dalle varie esperienze acquisite, i contenuti delle varie emozioni e istinti (la rabbia, la gioia, il dolore, la paura, ecc.) e le proprie modalità relazionali con se stessi e con l’altro, dall’altra parte con l’indagine della componente olistico-autopoietica innata, non localistica, ossia ciò che crea l’esistente, al di là del contenuto, del luogo (coscienziale o fisico), ovvero
l’Universi-parte da cui scaturisce l’esistente in tutte le sue manifestazioni:
sensibili e sovrasensibili, locali e non locali.
Per sensibili e locali s’intende la sfera che ricade nel percepibile ordinario, per esempio la gioia o il dolore nel luogo coscienziale, la sedia o il tavolo nel luogo fisico, con le seconde (sovrasensibili e non locali) s’intende evidenziare la sfera non direttamente percepibile dai sensi ordinari ma comunque esistente, o meglio generante la materia (secondo l’esempio fatto prima: la vita-autopoiesi, i principi attivi olistico-autopoietici –ordine implicito– innati) da cui si evidenziano l’atomo, la cellula e quindi il corpo che proverà la gioia o il dolore o l’aggregazione di particelle che costituirà ciò che convenzionalmente denominiamo, la sedia, il tavolo, la parte) e che quindi è non locale perché si evidenzia dal
Tutto è atomicamente e coscienzialmente legato e transfinito.
L’insieme di narrazioni mitopoietiche nascono quindi dal vissuto e sono in continua transmutazione via via che il ricercatore sperimenta, pratica.
La transmutazione mitopoietica
o
costruzione della propria teoria conseguente il vissuto
costituisce i patrimonio fondativo
di ogni ricercatore in Sigmasofia di ogni parte-Universi.
Ciò è sempre in riferimento all’innato e simultaneamente all’acquisito, che formano un campo unico.
La pratica integrale, realizzata al di fuori del linguaggio verbale, evidenzia, inoltre, il
∑igma
sommatoria più proprietà emergente
del cervello enterico-viscerale con quello cerebrale e con quello core-cerebrale (del petto-cuore) ed ancora con la coscienza-intelligenza della cellula e dell’atomo, che esprimono facoltà:
- auto-rigeneratrici (di auto-guarigione),
- differenziatrici (di auto-realizzazione-determinazione-organizzazione)
- ontos-sophos-logiche (dell’essere, della saggezza, della scienza)
- olistico-autopoietiche (di Kraino: che significa io compio e di autocreazione.
Da ciò, il ricercatore Sigmasofico fa scaturire la propria
identità-individuazione
in Sigmasofia denominata
archetipo acquisito funzione Ypsi.
I processi finora indicati
Sono sempre esistiti
così come lo sono le parti-Universi, gli esseri umani integrali, olistici, che hanno saputo
estendere la propria consapevolezza alla non località,
ossia al
campo coscienziale olistico-autopoietico Io-psychè, innato
veicolante
l’intenzionalità olistico-autopoietica,
fondante la loro azione
Molti esseri umani evidenziano di
non essere consapevoli della loro stessa scaturigine,
della loro
essenza olistica non localistica,
per questi motivi si propone
l’epistemologia Sigmasofica,
ossia le condizioni, le tecno-ontos-sophos-logie coscienziali, attraverso cui si può raggiungere
conoscenza olistico-autopoietica.
In definitiva, la
manifestazione sensorio-percettiva della parte-Universi
si evidenzia dal
determinismo olistico-autopoietico innato
per questo motivo tutto l’esistente è, di fatto,
Io-somato-autopoietico.
In questo, la progressione formativa proposta dalla Sigmasofia:
dalla parte-Universi
(essere umano)
all’Universi-parte transifnito (mai finito) che siamo.
Non vi è parte-Universi che, per così dire, si limiti alla sola sfera materiale, fisica, distinguendosi da quella coscienziale e autopoietica: sono un campo unico, inscindibile e
funzionano simultaneamente, sempre.
Se tutto è parte integrante e inscindibile di Tutto l’esistente,
ogni manifestazione, ogni atto lo è,
di qui l’individuazione che molte discipline quali
la musica, la danza, il canto, l’arte, le scienze,
le pratiche operative, in definitiva l’azione, sono
isonomia olistico-autopoietica,
ciò che è della parte-Universi è dell’Universi-parte e viceversa
Vediamo ciò in azione negli
automatismi olistico-autopoietici di un feto mentre si,
appunto, auto-crea, auto-differenzia e sviluppa.
Tali automatismi innati o
pulsione olistico-autopoietica a vivere, a conoscere
non ha tecnicamente necessità di produrre patologia, processo che si evidenzia quando il
naturale free-flow (flusso libero) ecologico innato viene ostacolato.
Tale pulsione opera e si evidenzia nel
campo coscienziale olistico-autopoietico non localistico e locale che nella sua manifestazione sensorio-percettiva riconosciamo con il nome di Io-psyché.
Gli ingredienti che formano il
campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché:
(campo elettrodebole, elettromagnetico, atomico-nucleare, gravitazionale, morfogenetico)
riconosciuti attraverso il vissuto diretto, integralmente, producono
omeostasi olistico-autopoietica,
equilibrio armonico funzionale continuo durante le fasi di trans-mutazione auto-formativa.
Il principio attivo omeostatico in sostanza
auto-regola le funzionalità innate dell’Universi-parte, noi stessi,
ha quindi caratteristiche olos-direzionali, in quanto presente e potenziale in qualunque luogo, direzione.
L’auto-individuazione coincide con l’Universi-parte,
i principi attivi dell’Universi presenti nella parte,
consentono l’azione della parte che risale e consapevolizza di essere Universi
Il campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché dell’Universi-parte, se stessi è
il motore che
crea e in-forma
le forze
elettromagnetica, elettrodebole, atomico-nucleare, gravitazionale
nonché quella morfo-genetica,
per questo viene anche denominato
Morfo-Atomico-Coscienziale,
ricreando continuamente
la morfologia innata delle parti-Universi.
L’Io-psychè deve formarsi a se stesso e vivere il campo coscienziale olistico-autopoietico da cui si evidenzia, per far questo è necessario
accettare e incondizionatamente risalire e transmutare ogni ostacolatore da lui stesso prodotto, per autoriconoscersi qual realmente è,
o
Agathoi iatroi autopoietico,
l’essere amante dei significati-significanti,
dell’ontos-sophos-logos-olos-Kraino
vissuti e riconosciuti
(attraverso technè autocreate),
all’essenza della vita-autopoiesi,
del campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché
dell’Universi-parte, se stessi